HC AMBRÌ PIOTTA
L'amico di lunga data
Pubblicato il 01.10.2025 06:21
di Marco Maffioletti
Chi crede nel destino? Per Luca Cereda era forse la partita più delicata di tutte le sue nove stagioni sulla panchina dell’Ambrì. Otto sconfitte filate su nove di campionato, un triste ultimo posto in classifica e un derby in arrivo, la trasferta tradizionalmente più ostica per l’Ambrì. Chi se non Dominic Zwerger poteva togliere le castagne dal fuoco e realizzare la rete decisiva? Già, proprio l’austriaco, l’unico con Kostner ad aver vissuto l’intera gestione dell’era Cereda, il primo acquisto del diesse Paolo Duca. Colui che sabato a Rapperswil si presenterà indossando il casco giallo di topscorer (dopo oltre 7 anni). Una rete che sa di simbolo, della serie "chi è al tuo fianco da tempo nel momento del bisogno ci sarà per aiutarti".
Intendiamoci, è solamente una vittoria, ma per l’Ambrì e il suo tecnico è preziosissima. I problemi non vengono certo cancellati di colpo, ma perlomeno ora si può guardare al futuro con maggior ottimismo e questi tre punti possono dare fiducia e serenità. Non c’è miglior medicina della vittoria. Un altro segno del destino? Il primo gol di Joly con la maglia biancoblù, proprio nella sua ex Lugano. E pensare che qualche istante prima il numero 77 aveva sciupato un’occasione d’oro. Sembrava l’inizio di una nuova serata stregata per il canadese.
Un grande applauso va ovviamente anche al portiere Gilles Senn, il cui paratone su Dario Simion a pochi minuti dal 60’ ha di fatto permesso di salvare il vantaggio. È stato un derby strano, con le due squadre propositive e partite a mille a cui ha fatto seguito un secondo tempo più pasticcione e confuso. Infine nella terza frazione dapprima è stato il Lugano a essere più coraggioso e vicino al gol, ma poi l’Ambrì ha reagito trovando la zampata decisiva.
Di base il derby poteva finire tranquillamente anche con la vittoria dei bianconeri, oppure al supplementare. C’è anche stato un episodio dubbio, con una rete non assegnata ai locali, un episodio che ha nuovamente messo in luce la pessima tecnologia, indecorosa per una lega professionistica nell’anno 2025, dove sono in ballo centinaia e centinaia di milioni. Impossibile dire se il disco abbia davvero toccato la seconda linea. Poi verosimilmente c'era pure un'ostruzione ai danni di Semn.
In fondo, il derby non ha detto nulla di nuovo: il Lugano sta continuando il suo nuovo progetto, ancora agli inizi. Il processo sarà lungo. L’’Ambrì è lontano dall’essere perfetto (verosimilmente non lo sarà mai), alcuni elementi ancora non rendono, in particolar modo alcuni stranieri, ma la voglia, la grinta e l’impegno sono quelli di sempre. Qualità che d’altronde si erano già viste nelle prime nove uscite di campionato. Per entrambe le ticinesi si prospetta un campionato pieno di trabocchetti e sofferenze. L’importante sarà essere preparati, pronti e consapevoli di ciò.  
Raggiungere i play-in non sarà per nulla evidente. Intanto però Luca Cereda e tutto il club biancoblù possono tirare un bel sospiro di sollievo e godersi qualche ora spensierata assolutamente meritata. 
(Foto Ticishot-Simone Andriani)