Giovedì al termine dell’allenamento sul campo C, diretto da Jersson Gonzalez, abbiamo potuto avvicinare, grazie al cortese interessamento di Andy Schär, Freddy Bomo, arrivato a rinforzare un centrocampo che senza più Nassim L’Ghoul (una perdita decisamente pesante), ha perso un bel po’ della sua dinamicità,
Bomo sta facendosi carico di responsabilità, ma ha bisogno di adattarsi a una nuova realtà e, soprattutto, di capirla. In campo cerca di dare tutto sé stesso, sa farsi rispettare, potrebbe essere utile alla squadra anche in una posizione più avanzata (è un suo desiderio), a rischio tuttavia di sbilanciamenti che si prestano al contropiede degli avversari. È felice, felicissimo di trovarsi nella Bellinzona dei castelli UNESCO anche se non c’è paragone con la capitale da cui proviene, soprattutto a livello di infrastrutture (Berna, Wankdorf). Camerunese di nascita (passaporto rossocrociato, si sente bernese), ha colto l’attimo fuggente per farsi questa esperienza al sud delle Alpi. Bellinzona rappresenta per lui una tappa importante di una carriera appena agli inizi, ha festeggiato - proprio giovedì - i 20 anni (non ce lo ha detto…).
Bomo sta facendosi carico di responsabilità, ma ha bisogno di adattarsi a una nuova realtà e, soprattutto, di capirla. In campo cerca di dare tutto sé stesso, sa farsi rispettare, potrebbe essere utile alla squadra anche in una posizione più avanzata (è un suo desiderio), a rischio tuttavia di sbilanciamenti che si prestano al contropiede degli avversari. È felice, felicissimo di trovarsi nella Bellinzona dei castelli UNESCO anche se non c’è paragone con la capitale da cui proviene, soprattutto a livello di infrastrutture (Berna, Wankdorf). Camerunese di nascita (passaporto rossocrociato, si sente bernese), ha colto l’attimo fuggente per farsi questa esperienza al sud delle Alpi. Bellinzona rappresenta per lui una tappa importante di una carriera appena agli inizi, ha festeggiato - proprio giovedì - i 20 anni (non ce lo ha detto…).
Freddy, è un forte cambiamento quello che hai effettuato lasciando un super club per approdare in Challenge League?
“Sicuramente si tratta di un grande cambiamento. Nell’YB ho concluso, per così dire, un lungo e proficuo ‘apprendistato’ arrivando sulla soglia della prima squadra”.
Detto sinceramente, Bellinzona è per te un traguardo oppure una tappa comunque significativa?
(Sorride) “Questo non lo so, vorrei però approfittarne per dire siamo una super squadra che sta crescendo di settimana in settimana. L’AC Bellinzona è come una famiglia”.
Il ruolo che più gradisci è quello di centrocampista?
“Sì, ho giocato anche in altri ruoli ma questo è quello giusto. Corro tanto (non c’è bisogno di precisarlo), mi piace inserirmi anche nel gioco offensivo. Gliene ho parlato anche al coach”.
Spesso ti si vede reclamare con gli arbitri (Bomo nei contrasti viene messo giù volentieri più volte nei 90 minuti, non sempre il direttore di gioco agisce di conseguenza, anzi è lui a beccarsi il cartellino - vedi da ultimo a Wil). In Ticino siamo spesso propensi a dire (non solo a pensare) che veniamo penalizzati: sei qui da poco, che idea ti sei fatto?
(Ride…) “Beh, in una partita si vivono tantissime emozioni. Non saprei cosa rispondere, ammetto che rispetto all’inizio di campionato siamo diventati molto più aggressivi (4 gialli a Wil, ben 6 a Vaduz con un rosso - inaccettabile in una partita dove si è persa la faccia incassando 6 gol, ndr)".
Non avete ancora assaporato la gioia della vittoria, siamo alla vigilia di uno scontro diretto: sarà finalmente la volta buona?
“Anche quella con il Wil lo possiamo considerare uno scontro diretto. Purtroppo l’abbiamo pareggiato. Eravamo andati là per vincere, si tratta senz’altro di 2 punti persi. Stiamo peraltro trovando fiducia nei nostri mezzi, la reazione c’è già stata in settimana, sono convinto che la manifesteremo ancora di più in partita”.
Fiducioso?
“Siamo su di giri. Gli allenatori lavorano in maniera eccellente, noi giocatori ci stiamo impegnando al massimo. Ora ci conosciamo meglio, anche questo è molto positivo”.
Parli molto bene della squadra e della società, è cosi anche per Bellinzona città?
“Non l’ho ancora ‘visionata’ completamente, posso dire che mi piacciono fortemente le montagne…”.
A Freddy Bomo la cosa che piace di più del Bellinzona è lo spirito che anima la squadra nonostante i modesti risultati ottenuti sin qui. La mentalità è vincente, ma bisogna trovare al più presto i piedi (o la testa) giusti per cancellare lo 0 dalla casellina delle vittorie. Sarà stasera in casa contro l'Etoile Carouge?
“Sicuramente si tratta di un grande cambiamento. Nell’YB ho concluso, per così dire, un lungo e proficuo ‘apprendistato’ arrivando sulla soglia della prima squadra”.
Detto sinceramente, Bellinzona è per te un traguardo oppure una tappa comunque significativa?
(Sorride) “Questo non lo so, vorrei però approfittarne per dire siamo una super squadra che sta crescendo di settimana in settimana. L’AC Bellinzona è come una famiglia”.
Il ruolo che più gradisci è quello di centrocampista?
“Sì, ho giocato anche in altri ruoli ma questo è quello giusto. Corro tanto (non c’è bisogno di precisarlo), mi piace inserirmi anche nel gioco offensivo. Gliene ho parlato anche al coach”.
Spesso ti si vede reclamare con gli arbitri (Bomo nei contrasti viene messo giù volentieri più volte nei 90 minuti, non sempre il direttore di gioco agisce di conseguenza, anzi è lui a beccarsi il cartellino - vedi da ultimo a Wil). In Ticino siamo spesso propensi a dire (non solo a pensare) che veniamo penalizzati: sei qui da poco, che idea ti sei fatto?
(Ride…) “Beh, in una partita si vivono tantissime emozioni. Non saprei cosa rispondere, ammetto che rispetto all’inizio di campionato siamo diventati molto più aggressivi (4 gialli a Wil, ben 6 a Vaduz con un rosso - inaccettabile in una partita dove si è persa la faccia incassando 6 gol, ndr)".
Non avete ancora assaporato la gioia della vittoria, siamo alla vigilia di uno scontro diretto: sarà finalmente la volta buona?
“Anche quella con il Wil lo possiamo considerare uno scontro diretto. Purtroppo l’abbiamo pareggiato. Eravamo andati là per vincere, si tratta senz’altro di 2 punti persi. Stiamo peraltro trovando fiducia nei nostri mezzi, la reazione c’è già stata in settimana, sono convinto che la manifesteremo ancora di più in partita”.
Fiducioso?
“Siamo su di giri. Gli allenatori lavorano in maniera eccellente, noi giocatori ci stiamo impegnando al massimo. Ora ci conosciamo meglio, anche questo è molto positivo”.
Parli molto bene della squadra e della società, è cosi anche per Bellinzona città?
“Non l’ho ancora ‘visionata’ completamente, posso dire che mi piacciono fortemente le montagne…”.
A Freddy Bomo la cosa che piace di più del Bellinzona è lo spirito che anima la squadra nonostante i modesti risultati ottenuti sin qui. La mentalità è vincente, ma bisogna trovare al più presto i piedi (o la testa) giusti per cancellare lo 0 dalla casellina delle vittorie. Sarà stasera in casa contro l'Etoile Carouge?
(Foto ENLA)