«Non perderemo», ha detto con apparente sicurezza Mattia
Croci-Torti alla vigilia di Winterthur-Lugano.
Al di là che perdere contro l’ultimo della classe sarebbe particolarmente grave, la frase è di quelle a effetto, che raramente si sentono pronunciare da un allenatore.
Di solito è la prudenza a prevalere: “daremo il massimo”, “non sottovaluteremo nessuno” e “gli avversari meritano di più della posizione che occupano”.
Il Crus invece no, sa che questa è una partita che non si può sbagliare, per evitare di far riaffiorare quei dubbi che hanno accompagnato la sua squadra in questo 2025.
Le statistiche, d’altronde, sono dalla sua parte: il Winterthur è l’avversario che va maggiormente a genio ai bianconeri, che in Super League, contro gli zurighesi, hanno conquistato 2,55 punti a partita. Un dominio totale.
Da qui la fiducia del tecnico, che dopo la sudata vittoria con il Grasshopper, sembra decisamente più sereno e fiducioso.
Insomma, si va a Winterthur per non perdere: anzi, per vincere. Impresa decisamente fattibile, a meno di clamorosi colpi di scena, che il calcio è sempre in grado di offrire. Come una decisione sballata dell’arbitro (o del VAR), capace di ribaltare una partita. Non sarebbe certo la prima volta, e non solo in casa Lugano.
A questo proposito, a dirigere la sfida sarà la signora Desirée Grundbacher, ora Blanco (ha sposato un giocatore incontrato mentre arbitrava una partita del calcio regionale), che sembra avere il cartellino giallo facile proprio con il tecnico bianconero, già ammonito in diverse occasioni.
Forse i più attenti si ricorderanno del rigore clamoroso non fischiato a Steffen contro l’Yverdon un anno fa (era il 20 ottobre del 2024): i bianconeri persero poi quella partita e il giorno dopo la Commissione Arbitrale ammise la topica di arbitro e VAR. Anche l'arbitro, come disse Croci-Torti, gli scrisse per chiedere scusa.
La signora Blanco fungeva poi da quarto uomo quando a Basilea, lo scorso aprile, Ajeti commise un fallo da cartellino rosso, che Fähndrich giudicò soltanto da giallo. Anche in questo caso, il giorno dopo ci fu la puntuale ammissione di colpa.
Una cosa è certa: ultimamente quest’arbitro non ha portato molta fortuna ai bianconeri. Speriamo che domani, nessuno si debba più scusare.
Al di là che perdere contro l’ultimo della classe sarebbe particolarmente grave, la frase è di quelle a effetto, che raramente si sentono pronunciare da un allenatore.
Di solito è la prudenza a prevalere: “daremo il massimo”, “non sottovaluteremo nessuno” e “gli avversari meritano di più della posizione che occupano”.
Il Crus invece no, sa che questa è una partita che non si può sbagliare, per evitare di far riaffiorare quei dubbi che hanno accompagnato la sua squadra in questo 2025.
Le statistiche, d’altronde, sono dalla sua parte: il Winterthur è l’avversario che va maggiormente a genio ai bianconeri, che in Super League, contro gli zurighesi, hanno conquistato 2,55 punti a partita. Un dominio totale.
Da qui la fiducia del tecnico, che dopo la sudata vittoria con il Grasshopper, sembra decisamente più sereno e fiducioso.
Insomma, si va a Winterthur per non perdere: anzi, per vincere. Impresa decisamente fattibile, a meno di clamorosi colpi di scena, che il calcio è sempre in grado di offrire. Come una decisione sballata dell’arbitro (o del VAR), capace di ribaltare una partita. Non sarebbe certo la prima volta, e non solo in casa Lugano.
A questo proposito, a dirigere la sfida sarà la signora Desirée Grundbacher, ora Blanco (ha sposato un giocatore incontrato mentre arbitrava una partita del calcio regionale), che sembra avere il cartellino giallo facile proprio con il tecnico bianconero, già ammonito in diverse occasioni.
Forse i più attenti si ricorderanno del rigore clamoroso non fischiato a Steffen contro l’Yverdon un anno fa (era il 20 ottobre del 2024): i bianconeri persero poi quella partita e il giorno dopo la Commissione Arbitrale ammise la topica di arbitro e VAR. Anche l'arbitro, come disse Croci-Torti, gli scrisse per chiedere scusa.
La signora Blanco fungeva poi da quarto uomo quando a Basilea, lo scorso aprile, Ajeti commise un fallo da cartellino rosso, che Fähndrich giudicò soltanto da giallo. Anche in questo caso, il giorno dopo ci fu la puntuale ammissione di colpa.
Una cosa è certa: ultimamente quest’arbitro non ha portato molta fortuna ai bianconeri. Speriamo che domani, nessuno si debba più scusare.
(Foto Ticishot-Simone Andriani)