HC AMBRÌ PIOTTA
Un bavaglio che punisce i tifosi
Pubblicato il 09.10.2025 07:28
di Marco Maffioletti
L’Ambrì, dopo il grottesco e surreale teatrino di ieri, si chiude a riccio e va in silenzio stampa. Si parlerà solo con “MySports” perché c’è l’obbligo contrattuale. Nei prossimi giorni dunque nessun giocatore e nessun membro dello staff tecnico rilascerà dunque dichiarazioni a Rsi, CdT, Heshootshescoores e via dicendo. Non ci sarà nemmeno un dirigentea  disposizione dei media, a differenza di quanto attuato dal Lugano nella scorsa primavera. Nell’occasione il diesse Steinmann era l’interlocutore dei giornalisti.
Tralasciando il fatto che questa decisione non porta alcun beneficio e che fare peggio di ieri è praticamente impossibile, fa semplicemente sorridere che nel 2025 si arrivi a tale drastica misura obsoleta. Non ci saranno le interviste trascritte o audio, quindi il tifoso non potrà sapere le sensazioni e i sentimenti dei protagonisti prima e dopo le partite. Questo in un periodo dove la comunicazione esterna, nei confronti dei supporter e degli sponsor, è semplicemente indispensabile. Non è dato a sapere ancora sino a quanto durerà questo bavaglio. Un bavaglio che lascia il tempo che trova, perché alla fine tra giornalisti e giocatori si discute prevalentemente off-records, lontano da occhi indiscreti o tramite cellulare. A "smenarci" semmai è  perlopiù il tifoso.
Questa decisione è già il primo segnale di panico della società in merito alla gestione del quotidiano. Eh sì, ora senza la cultura di Paolo Duca, la struttura e l’ordine rischiano di sfaldarsi. “Duke” era riuscito per esempio durante il suo corso ad arginare le fughe di notizie in merito a rinnovi o nuovi acquisti. Questo anche grazie al rispetto che era riuscito a guadagnarsi e al dialogo instaurato assolutamente positivo, facilitato dal rapporto di conoscenza di lunga data.
Certo, a volte qualche sana litigata o discussione nasceva, il tutto però in un ambiente che favoriva uno scambio di vedute e di prospettive costruttive. Adesso si tornerà agli scoop “selvaggi”.
I media è meglio tenerseli buoni, averli “dalla tua parte”, un silenzio stampa senza concessioni non è propriamente il miglior sistema in questo senso. 
(Foto Ticishot-Simone Andriani)