HC AMBRÌ PIOTTA
Duca e Cere per sempre
Pubblicato il 11.10.2025 06:28
di A. L.
L'addio suscita paura e infonde strazio. Non è un principio ordinatore, non è accettabile, è una dimensione esistenziale che non consente ritorni o ripensamenti. L'umano è di fronte all'irreparabile. Il desiderio non è sospeso, è interrotto. La speranza è dispersa, è evaporata ineluttabilmente. L'addio travolge il sempre, lo scaraventa fuori dal possibile, lo depotenzia e ne mostra la sua vulnerabilità. È l'illusione che prevale, non ci sono, per il momento, altre pretese. La modernità corre veloce e non ci può fermare, la nostalgia non è concessa, è prerogativa degli idealisti. Non è funzionale, non è economico, ma soprattutto non rende, non genera introiti. La Gioventù Biancoblù ha celebrato Duca e Cere. Ha esposto striscioni, che nella rappresentazione del tifo devono essere forti e pugnaci, devono esprimere un pensiero chiaro, uno di questi recitava. “Non avete tradito solo due persone, ma un popolo e la sua identità”. Viene dichiarato che cos'è l'Ambrì; un popolo che una ha sua identità; radici, riti, legami, un vincolo culturale che deve essere rispettato e che ha una sua legittimità storica. Poco importa che i tempi liquidi travolgono e stravolgono ogni categoria. Ma la Gioventù Biancoblù aveva precedentemente diramato un comunicato, una chiosa per meglio parlare di quello che è un successo. Scrive, è stato “Uno dei giorni più tristi della nostra Storia”. Perché Luca e Paolo sono: “Due uomini che hanno dedicato la loro vita causa”. E “hanno sempre anteposto il bene comune quello dell'Ambri, a quello personale”. Sono “riusciti a riportare un'identificazione totale verso la squadra che amiamo alla follia”. Suscitando “un senso di orgoglio bidrirezionale”. La curva ha chiaro la situazione tecnica, quella di una squadra in difficoltà per non dire in crisi. Ma non tollera “i metodi usati”. Sostiene che: “La spinta propulsiva di questo gruppo dirigente è esaurita”. Hanno paura che questa strada porti “al baratro”. E temono che possa arrivare un finanziatore che non abbia “amore per questa realtà”. Servirebbe “una cordata di persone espressione del territorio”. Ma il tifo pulsa anche sui social, ma questa è un'altra storia. E ci sono altre opinioni. Inutile negarlo: l'Ambrì si trova in una fase oltremodo complicata, le implicazioni sentimentali valgono perché richiamano a principi e valori, e non si tratta di un fallace tentativo di ritornare al passato. Tuttavia il futuro è tutto da scrivere e da decifrare, perché l'Ambrì resta pure sempre un vaso di terracotta.
(Foto Ticishot-Simone Andriani)