Che ruolo ha avuto Andreas Fischer, il CEO dell’Ambrì-Piotta,
nella storia inerente alla bomba scoppiata settimana scorsa? È stato
più complice o vittima? È vero, l’ex attaccante era presente
all’incontro con Dubé, accompagnando Filippo Lombardi. Fonti
affidabili dicono però che “Fischi” sia stato obbligato dal suo
datore di lavoro e sia andato all’incontro contro la sua volontà.
Purtroppo, a causa del silenzio stampa, non è possibile contattare
il diretto interessato per chiedere la sua versione. Sempre stando
alle nostre fonti, da qualche settimana Fischer avrebbe detto al CDA
e a Lombardi che si sarebbe dovuto agire con calma, mettere le carte
sul tavolo con Paolo Duca e Luca Cereda e non agire di soppiatto
all’insaputa dei due. Fischer sarebbe anche stato contro la
soluzione Dubé e contro un doppio mandato di allenatore e direttore
sportivo. Il CEO lo avrebbe pure detto direttamente anche al diretto
interessato nel corso del famoso incontro. Per quanto concerne il
futuro, Fischer si sarebbe solamente messo a disposizione di aiutare
nelle mansioni da direttore sportivo se la situazione finanziaria
dovesse rendere necessaria preferibilmente una via interna. Voci
interne dicono pure che il CEO si sarebbe scusato davanti a tutta la
squadra per non essere riuscito a convincere il Presidente Lombardi a
evitare d’incontrare Dubé. Fischer, che ha sempre affermato in
passato di essere arrivato ad Ambrì proprio grazie alla presenza di
Paolo Duca, avrebbe dunque scelto di fare l’aziendalista e di
mettere i suoi doveri da impiegato davanti all’amicizia che lo lega
a Paolo Duca e a Luca Cereda. Forse un giorno, quando non ci
saranno più restrizioni, sarà possibile avere una sua presa di
posizione ufficiale in merito.
HC AMBRÌ PIOTTA
Fischer, complice o vittima?