Non è ancora il momento per scendere sulghiaccio. Daniele Grassi, capitano dell’Ambrì, è ai box dal 25 agosto scorso per un infortunio a una mano rimediato nell’amichevole contro il Mannheim.
Da alcune partite lo si vede però in panchina, con gli auricolari, al fianco dello staff. Prima con Cereda, ora solo con Matte e Landry.
Ma cosa fa in quel ruolo? Lo ha spiegato al Cdt:
“Vado in panchina per dare una mano, sono a disposizione dello staff tecnico e dei compagni. Durante il match seguo attentamente alcune dinamiche: chi entra sul ghiaccio, chi esce, chi gioca meglio contro una certa linea avversaria... È sicuramente un punto d’osservazione interessante e credo che questa esperienza mi tornerà poi utile quando tornerò sul ghiaccio. Mi aiuta a restare in contatto con la squadra e a seguirne da vicino l’evoluzione”.
Giocare, ovviamente, è un'altra cosa:
”Dietro la transenna riesci ad essere più distaccato e tranquillo. Non sei nel vivo dell’azione, non hai il cuore che batte a mille, e di conseguenza godi di una visione più completa e lucida della partita”.
E se un giorno diventasse allenatore?
“Sinceramente non so se una carriera in panchina possa essere un’opzione per il mio futuro. Oggi come oggi, non mi ci vedo. Ho solo tanta voglia di tornare a giocare e non vedo l’ora che accada, ma purtroppo ci vorrà ancora un po’".

(Foto Ticishot-Simone Andriani)