CALCIO
Nazionali e infortuni
Pubblicato il 18.10.2025 05:57
di Alessandro Tamburini
La discussione non è nuova, anzi. Ma in questi giorni in Italia sta creando grande polemica. Il tema è quello dei giocatori prestati alle rispettive nazionali, i quali a volte tornano alla base infortunati. Ne sa qualcosa il Milan, che si è ritrovato Pulisic infortunato (lesione al bicipite femorale, 10 giorni minimi d’assenza), come Rabiot (polpaccio, almeno due settimane di assenza) ed Estupiñán (distorsione di una caviglia, day by day). A far discutere sono soprattutto le partite amichevoli, come quelle che ha sostenuto Pulisic con gli USA. Texas e Colorado, dall’altra parte del Mondo, contro Ecuador ed Australia, con lunghi viaggi, temperature (a detta dello stesso Pochettino mister degli USA) molto diverse, un mix pericoloso per il giocatore rossonero arrivato in ritiro già con problemi ad una caviglia. Nasce spontanea la domanda: ma non era possibile convocare per due partite inutili un giovane già sul suolo statunitense e risparmiare a Pulisic questo viaggio e rischio? Quale voce in capitolo hanno le società (che sono i datori di lavoro dei giocatori) nei confronti delle varie Federazioni? Il tema lo abbiamo spesso vissuto anche nell’hockey su ghiaccio, vuoi con le pause dedicate alle nazionali, vuoi con la Coppa Spengler. È veramente necessario interrompere il campionato per sfidare sempre le stesse tre nazionali con giocatori che difficilmente andranno ai mondiali o, questa stagione, alle olimpiadi dove arriveranno in massa i nostri giocatori della NHL?Sono domande senza risposta, all’ora attuale, ma il dibattito è aperto. Perché un conto è giocare una partita valida per qualificare una Nazione ad un torneo importante, un altro sono le amichevoli. La Norvegia nel calcio ad esempio ha battuto 5-0 Israele, quindi 3 giorni dopo in amichevole ha sfidato la Nuova Zelanda senza Haaland, Ryerson o Sorloth. Gestione oculata di chi sta dominando il proprio gruppo. Prova che con pianificazione, dialogo, intelligenza, si possono evitare situazioni simili a quella vissuta ad esempio proprio da Pulisic.