Via Luca Gianinazzi, via
Luca Cereda e a guidare una squadra ticinese di alto livello è
rimasto solo lui: Croci-Torti. Al Blick dichiara, sorridendo, che il
“club avrebbe potuto tirare la corda”. Duro il lavoro di
un allenatore, il suo destino dipende dai risultati e
quando non arrivano è lui che paga. Il tecnico non si è sottratto,
e ha esposto il suo pensiero su quello che è successo ad Ambrì. È
fatalista: “Evidentemente tutti i percorsi prima o poi
finiscono”. Ma difende la 'ticinesità', sostenendo che si “può
avere fiducia, credere alla gente che nasce qua e che crede nei
valori del Ticino”. Su Cereda sottolinea che sono stati “nove
anni... fatti di carattere sofferenza, di non mollare mai”. E
sicuramente riuscirà, in breve tempo, a trovare una squadra. Una
vicenda che ha suscitato tanto clamore, perché “nella vita è
sempre così, quando c'è tanto amore, poi quando ci si lascia fa
sempre più male”, e aggiunge: “L'abbiamo vissuto con gli
amori da teenager, adolescenziali e anche da più grandi”. Ma
rimanda speranza e sollievo: “poi affioreranno solo bei ricordi,
che sono poi quelli alla fine ti rimangono per tutta la vita”.
FC LUGANO
L'ultimo dei ticinesi