HC LUGANO
La dura legge del gol
Pubblicato il 19.10.2025 15:52
di Alessandro Tamburini
“È la dura legge del gol” cantavano gli 883 già quasi 30 anni orsono. Ed in fondo è quanto più vale per il Lugano adesso (ma anche in parte nella prima parte del campionato), dove un assetto si sta delineando chiaramente. A Losanna è stato proprio un bel 883. Schlegel più 7 difensori impeccabili, 8 attaccanti con un gran lavoro two ways (Capitan Thürkauf ha messo la museruola a Czarnik), Sanford a vincere ingaggi e segnare pure due reti alla Vaudoise Arena, tutti a dare il loro contributo (compreso il “nono”, il giovane Henry, ovviamente con meno minutaggio) e poi loro 3: Aleksi Peltonen, Giovanni Morini e Marco Zanetti, dominanti contro la quarta linea vodese e presenti in 4 reti su 5. È la dura legge del gol che ha fatto la differenza tra la sconfitta col Davos (dove in fondo è proprio mancato solo quello), ma è proprio qua che il Lugano deve lavorare. La fortuna va provocata, le reti “sporche” cercate con volontà, l’avversità affrontata con pazienza e non frustrazione. Una base solida inizia ormai ad essere costante, in un campionato dove i punti arrivano a volte per dettagli serve continuità di caparbietà. È sulla strada giusta questo Lugano. Tornare ai fasti “degli anni d’oro del grande Real” (hops Lugano) è impossibile nell’hockey attuale, ma crescere per ritrovare “una canzone d’amore” col proprio pubblico è possibile. Le premesse ci sono eccome. Ed in fondo è quello il primo vero obiettivo.
(Foto Ticishot-Simone Andriani)