Il Milan, alla fine, è stato tenuto a galla dall'ex YB Zachary Athekame, al primo gol in serie A, dopo una partita giocata senza la grinta necessaria e dove, ancora una volta, si è evidenziata l'assenza di un centravanti in grado di dare un contributo importante, al netto del fatto che gli avversari hanno ottenuto il massimo risultato (2 reti) corrispondente al numero di conclusioni nello specchio della porta. Servirà ben altro per entrare nei primi 4 posti in classifica; e lo stesso Allegri, in sala stampa a fine partita, seppur con toni pacati, non ha mancato di far notare che, a questo Milan, mancano alcuni uomini che subentrino in assenza di titolari importanti. In panchine c'erano solo 7 uomini, tra i quali due primavera e David Odogu che non lo è, ma ha solo 19 anni.
La cosa che ci ha stupito è stato vedere, a fine partita, un Allegri non arrabbiato ma comprensivo, nei confronti di un gruppo che, ha detto, è forte, ma che deve prenderne maggiore consapevolezza e, soprattutto, quando può, chiudere le partite che si sono messe bene, visto che i rossoneri, al 7', erano già avanti nel punteggio. Poi, certamente, non va dimenticato che il Pisa ha segnato l'1-2 all'86: e, a quel punto, perlomeno in tribuna stampa, si sono materializzati i fantasmi dell'esordio contro la Cremonese. E, difatti, il mister livornese non si è certamente sottratto all'analisi, facendo tra l'altro notare che, dopo il pareggio, è vero che la squadra si è buttata generosamente in avanti alla ricerca della vittoria in extremis ma che, così facendo, ha rischiato invece d'incassare un'altra rete, con Pavlovic bravissimo a sventare la minaccia.
In definitiva, secondo Max è presto per dire se sono due punti persi o uno guadagnato: la classifica bisognerà guardarla più avanti, sperando che questi punti non manchino quando si dovranno tirare le somme, a primavera inoltrata. Noi, ritornando con la mente a nostro padre, che per decenni ci ha fatto compagnia sugli spalti di San Siro, abbiamo pensato che, vedendo l'azione di Saelemaekers negli ultimi istanti dell'incontro, col belga bravissimo a penetrare in area, superando mezza retroguardia avversaria, per poi vedere il pallone uscire fuori, dopo aver mirato l'angolo sul palo lontano, ci avrebbe visto un chiaro segnale sul prosieguo della stagione.
Può darsi che anche il tecnico rossonero abbia fatto lo stesso ragionamento: il calcio è molte cose e, negli anni, abbiamo imparato a riconoscere alcuni episodi chiave. La sensazione è che questa gara, come quella di Torino, abbiano in qualche modo costituito uno spartiacque tra i desideri dei tifosi e una realtà molto più dimensionata, e del resto figlia legittima di una campagna di rafforzamento incompleta, come abbiamo scritto più volte. Anche se, come diceva l'ex presidente del FC Lugano Angelo Renzetti, è presto per tirare la riga.
La cosa che ci ha stupito è stato vedere, a fine partita, un Allegri non arrabbiato ma comprensivo, nei confronti di un gruppo che, ha detto, è forte, ma che deve prenderne maggiore consapevolezza e, soprattutto, quando può, chiudere le partite che si sono messe bene, visto che i rossoneri, al 7', erano già avanti nel punteggio. Poi, certamente, non va dimenticato che il Pisa ha segnato l'1-2 all'86: e, a quel punto, perlomeno in tribuna stampa, si sono materializzati i fantasmi dell'esordio contro la Cremonese. E, difatti, il mister livornese non si è certamente sottratto all'analisi, facendo tra l'altro notare che, dopo il pareggio, è vero che la squadra si è buttata generosamente in avanti alla ricerca della vittoria in extremis ma che, così facendo, ha rischiato invece d'incassare un'altra rete, con Pavlovic bravissimo a sventare la minaccia.
In definitiva, secondo Max è presto per dire se sono due punti persi o uno guadagnato: la classifica bisognerà guardarla più avanti, sperando che questi punti non manchino quando si dovranno tirare le somme, a primavera inoltrata. Noi, ritornando con la mente a nostro padre, che per decenni ci ha fatto compagnia sugli spalti di San Siro, abbiamo pensato che, vedendo l'azione di Saelemaekers negli ultimi istanti dell'incontro, col belga bravissimo a penetrare in area, superando mezza retroguardia avversaria, per poi vedere il pallone uscire fuori, dopo aver mirato l'angolo sul palo lontano, ci avrebbe visto un chiaro segnale sul prosieguo della stagione.
Può darsi che anche il tecnico rossonero abbia fatto lo stesso ragionamento: il calcio è molte cose e, negli anni, abbiamo imparato a riconoscere alcuni episodi chiave. La sensazione è che questa gara, come quella di Torino, abbiano in qualche modo costituito uno spartiacque tra i desideri dei tifosi e una realtà molto più dimensionata, e del resto figlia legittima di una campagna di rafforzamento incompleta, come abbiamo scritto più volte. Anche se, come diceva l'ex presidente del FC Lugano Angelo Renzetti, è presto per tirare la riga.