MOTOCICLISMO
Forza Noah, ma così non va
Pubblicato il 26.10.2025 14:53
di Alessandro Tamburini
Che botta. E che paura. L’incidente nel giro di schieramento della Moto3 a Sepang è stato di una rara violenza, quando José Antonio Rueda (fresco di iride nella categoria) ha tamponato lo svizzero Noah Dettwiler. Lo spagnolo ha riportato una sospetta frattura alla mano e qualche contusione, per l’elvetico il quadro clinico è più complesso. Il team CIP Green Power ha rilasciato un comunicato dove si parla di “diverse operazioni chirurgiche da sostenere al nosocomio di Kuala Lumpur, vi chiediamo di rispettare la sua privacy e per il momento non seguiranno ulteriori dettagli; Noah è un vero combattente e l’intero team è con lui”. Parole che destano ovviamente preoccupazione, anche se il pilota era cosciente dopo il gravissimo incidente. Già lo abbiamo scritto. La Moto3 e la Moto2 sono trattate sempre “peggio” dall’organizzazione, sul banco degli imputati va l’aver tolto il warm up del mattino, trasformando anche un giro di schieramento in un’occasione per spingere più del dovuto, con Rueda che ha brutalmente tamponato Dettwiler al rilento. Così non va, in molti (come l’ex pilota Alex Hofmann) si lamentano, con una programmazione TV dipendente e MotoGP pure. Ci si lamenta anche delle interviste ai piloti pochi minuti prima del via (immaginatevi farlo ad uno sciatore), a quanto sta diventando sempre tutto più eccessivo (le sprint race a titolo personale non le ho mai gradite), con immagini anche al limite del comico con Fermin Aldeguer che si schianta nel box (ma quando mai?). Piloti sotto stress, poco sereni e lucidi, come Pecco Bagnaia che a giusta ragione si lamenta dell’assenza di informazioni sull’eventuale pericolo di vita per Dettwiler, lui che fu tra i più sensibili quando nel 2021 al Mugello perse la vita l’elvetico Jason Dupasquier. Empatico, sensibile, Pecco ha anche criticato l’uscita del documentario sul 2015, giovedì, nel giorno del ricordo della scomparsa del SIC. Un documentario volutamente polemico, enfatico, ridondante nella noia più totale di continuare a parlare di quanto avvenne tra Valentino Rossi e Marc Marquez. Ed un segno ulteriore che questo motomondiale vive nel passato incapace di creare un presente più interessante, magari anche tradizionale nel suo svolgimento e soprattutto umano. Ora conta solo scrivere “forza Noah”. La gara di Moto3 potevano anche cancellarla… “Chissene” davanti alla vita.