FC LUGANO
Senza attenuanti
Pubblicato il 27.10.2025 07:35
di Silvano Pulga
Era stato profetico Mattia Croci-Torti alla vigilia, come avevamo riferito, chiedendo una concentrazione al 100% ai suoi a Ginevra. La sconfitta, contraria tutto sommato all'inerzia dell'incontro, ben giocato dai bianconeri soprattutto nella prima frazione, è arrivata proprio incassando due reti figlie di disattenzioni, con l'avversario libero di colpire di testa in area nella prima, e con un errore di posizionamento nella seconda, al netto di Lukas Mai sorpreso dal taglio da manuale di Florian Aye, ancora lui. Un attaccante, il francese, rapido nei sedici metri, col senso della posizione, e che vede la porta. Mentre ai ticinesi, come accade da un po', manca, in determinate partite, la capacità di essere letali e implacabili nei sedici metri avversari. E il fatto che il pari sia venuto da una palla ferma (bellissima la punizione di Grgić, va detto) è un sintomo del fatto che, allo Stade de Genève, gli attaccanti sottocenerini avessero le polveri bagnate. Buona cosa che sia tornato disponibile Georgios Koutsias, uomo di movimento, alla vigilia di due partite casalinghe piuttosto importanti, contro Lucerna giovedì sera e San Gallo domenica pomeriggio. Peccato, perché il Lugano il 99% lo aveva fatto. Pur senza strafare, i ragazzi di Croci-Torti avevano tenuto in mano la partita, contro un Servette che appariva nervoso e legato, in sintonia col momento difficile che sta vivendo. La forza però dei Grénats è stata quella di concretizzare le occasioni lasciate in quell'1% di disattenzioni degli avversari. Il problema, anche nella ripresa, è stato, per gli ospiti, l'incapacità di creare tante situazioni pericolose nei sedici metri avversari e, quando è capitato, di sprecarle malamente, come accaduto nel finale di gara con Belhadj il quale, tutto solo in area, da buonissima posizione, ha mandato fuori. Pochi minuti dopo, i ticinesi hanno incassato la rete decisiva con l'unico tiro in porta degli avversari in tutto il secondo tempo, subendo un contropiede con la retroguardia non protetta dai centrocampisti, rimasti in avanti dopo la precedente azione d'attacco. Una dinamica che ha mandato il Crus (giustamente, va detto) su tutte le furie. Sentendo il tecnico momò ai microfoni della RSI a fine partita abbiamo istintivamente pensato a Cesc Fàbregas, ascoltato invece dal vivo a Parma il giorno prima: quando non riesci a vincere una partita, anche se sul campo hai dimostrato di essere superiore sul piano del gioco, devi evitare in tutti i modi di perderla. Ecco, se c'è una lezione da apprendere dopo Ginevra, è questa. Il Lugano ha ritrovato una buona freschezza atletica e, piano piano, sta recuperando gli infortunati. Alla vigilia di due importantissimi impegni casalinghi, è una buona notizia. Tuttavia, in Ticino, questa settimana, servirà mettere il 100% in campo, per fare un bottino importante di punti. Neppure una virgola in meno.