Era stato profetico Mattia Croci-Torti alla vigilia, come avevamo
riferito, chiedendo una concentrazione al 100% ai suoi a Ginevra. La
sconfitta, contraria tutto sommato all'inerzia dell'incontro, ben
giocato dai bianconeri soprattutto nella prima frazione, è arrivata
proprio incassando due reti figlie di disattenzioni, con l'avversario
libero di colpire di testa in area nella prima, e con un errore di
posizionamento nella seconda, al netto di Lukas Mai sorpreso dal
taglio da manuale di Florian Aye, ancora lui. Un attaccante, il
francese, rapido nei sedici metri, col senso della posizione, e che
vede la porta. Mentre ai ticinesi, come accade da un po', manca, in
determinate partite, la capacità di essere letali e implacabili nei
sedici metri avversari. E il fatto che il pari sia venuto da una
palla ferma (bellissima la punizione di Grgić, va detto) è un
sintomo del fatto che, allo Stade de Genève, gli attaccanti
sottocenerini avessero le polveri bagnate. Buona cosa che sia tornato
disponibile Georgios Koutsias, uomo di movimento, alla vigilia di due
partite casalinghe piuttosto importanti, contro Lucerna giovedì sera
e San Gallo domenica pomeriggio.
Peccato, perché il Lugano il 99% lo aveva fatto. Pur senza strafare,
i ragazzi di Croci-Torti avevano tenuto in mano la partita, contro un
Servette che appariva nervoso e legato, in sintonia col momento
difficile che sta vivendo. La forza però dei Grénats è
stata quella di concretizzare le occasioni lasciate in quell'1% di
disattenzioni degli avversari. Il problema, anche nella ripresa, è
stato, per gli ospiti, l'incapacità di creare tante situazioni
pericolose nei sedici metri avversari e, quando è capitato, di
sprecarle malamente, come accaduto nel finale di gara con Belhadj il
quale, tutto solo in area, da buonissima posizione, ha mandato fuori.
Pochi minuti dopo, i ticinesi hanno incassato la rete decisiva con
l'unico tiro in porta degli avversari in tutto il secondo tempo,
subendo un contropiede con la retroguardia non protetta dai
centrocampisti, rimasti in avanti dopo la precedente azione
d'attacco. Una dinamica che ha mandato il Crus (giustamente, va
detto) su tutte le furie.
Sentendo il tecnico momò ai microfoni della RSI a fine partita
abbiamo istintivamente pensato a Cesc Fàbregas, ascoltato invece dal
vivo a Parma il giorno prima: quando non riesci a vincere una
partita, anche se sul campo hai dimostrato di essere superiore sul
piano del gioco, devi evitare in tutti i modi di perderla. Ecco, se
c'è una lezione da apprendere dopo Ginevra, è questa. Il Lugano ha
ritrovato una buona freschezza atletica e, piano piano, sta
recuperando gli infortunati. Alla vigilia di due importantissimi
impegni casalinghi, è una buona notizia. Tuttavia, in Ticino, questa
settimana, servirà mettere il 100% in campo, per fare un bottino
importante di punti. Neppure una virgola in meno.
FC LUGANO
Senza attenuanti