È di nuovo tempo di derby. Tanto spettacolari e attesi sono, tanto
noiosi risultano in fase di presentazione. Già, perché mai come in
queste circostanze a farla da padrone sono le solite frasi fatte. “Il
derby è una storia a sé”, “la fase di forma delle due
contendenti non fa testo”, “non ci sono regole”, “la
posizione in classifica è ininfluente”. È il festival delle
ovvietà, praticamente ogni avvicinamento alla sfida cantonale è più
che altro un fastidioso obbligo. Anche le dichiarazioni dei
protagonisti sono praticamente inutili, ma questo in fondo vale per
qualsiasi vigilia. Quindi? Sì, il Lugano è in formissima e sta
performando alla grande, l’Ambrì invece fa concorrenza ai vecchi
ottovolanti in legno di Blackpool . Di base i bianconeri, che
dovrebbero presentarsi senza modifiche rispetto all’ultima uscita
stagionale, sono dunque i favoriti, malgrado siano in trasferta. I
biancoblù inoltre potrebbero sempre essere privi di Formenton e pure
la presenza di Petan è incerta. Per il duo Landry-Matte sarà il
primo derby da head-coach, sicuramente qualcosa di particolare,
mentre per Thomas Mitell sarà la prima volta alla Gottardo Arena.
Anche per il coach svedese dunque sarà una sorta di piccolo
battesimo. Non sarà invece evidentemente una prima per Stefan
Hedlund, il suo associate coach. Quest’ultimo alla Gottardo Arena è
già stato più volte quando allenava il Rapperswil, lasciando pure
un’impronta indimenticabile. Era il primo ottobre del 2022 ,
durante l’overtime a 3 contro 3, Hedlund con i suoi in possesso del
disco, decise per ben due volte di togliere il portiere Nyffeler al
fine di fare spazio a un quarto uomo di movimento. Il secondo
tentativo gli risultò fatale, con la rete a porta vuota per il
definitivo 4 a 3 di Dario Bürgler che consegnò la vittoria ai
biancoblù. Insomma, gli andò male, la fortuna per una volta
non aiutò gli audaci, ma che spettacolo fu vedere i sangallesi
impostare il powerplay sotto i fischi del pubblico di casa tra gli
sguardi attoniti dei presenti.
(Foto Ticishot-Simone Andriani)