AC BELLINZONA
"Meno parole, più fatti"
Pubblicato il 29.10.2025 10:47
di Enrico Lafranchi
La prima cosa che ha fatto Giuseppe Sannino è stata quella di ‘bandire’ - non si sa per quanto tempo - le sedute in palestra. Altro che ‘palestrati’, questa settimana si è tornati (finalmente) a correre sul campo. Il mister, 48 ore dopo, spiega di essersi lasciato prendere nuovamente - sono parole sue - "dalla voglia di mettermi in discussione a Bellinzona".
Ricorderete che il tecnico italiano, nonostante un campionato disastroso, un anno fa riuscì a evitare la retrocessione di una squadra psicologicamente abbattuta malgrado disponesse di una buona rosa (alcuni allenatori l‘avevano classificata tra le migliori tre di Challenge League). Non venne tuttavia riconfermato.
Un po’ di rammarico lo avrà certamente provato,  in cuor suo non lo nega ma risponde: "Chi è subentrato a Bentancur ha giustamente portato delle persone che lui (Trujillo) reputava giuste".
Non senza precisare che Pablo rimane suo «grande amico », ammette di avere accettato "una sfida difficile ma che spero di vincere" e che adesso occorrono "meno parole e più fatti".
"Il calcio, spiega, è fatto di intelligenza, deve entrare nella testa e nel cuore anche dei giocatori". Aggiunge: "Anch’io ho voglia di mettermi in discussione, cercheremo di uscire da questa situazione il più presto possibile".
Non si sofferma più di tanto sulla indecorosa classifica: 5 gol fatti, 26 subiti: "Chiaro che la nostra è una classifica deficitaria, non sono un dottore ma questa emorragia va fermata. La squadra necessita rapidamente di una cura efficace. Sta soffrendo enormemente, sono molto dispiaciuto".
Trovare una via d’uscita non è semplice: "Ribadisco che per me è un piacere rimettermi in gioco qui. Avere un lavoro che ti stimoli ogni giorno è appagante. Ora è fondamentale che i giocatori lascino da parte il loro stato d‘animo triste. Scherzi a parte, hanno bisogno di un nuovo vestito".
Conclude: "Non dobbiamo assolutamente stare qui a piangerci addosso, questo Bellinzona non ha bisogno di ‘numeri’ (tanti giocatori infortunati) bensì di qualità".
Proprio a causa dell’arduo compito che lo attende, il Mister definisce questa sfida "ancora più affascinante".
(Foto ENLA)