Dopo Napoli-Inter è stato
perentorio: “Il rigore? Niente scuse, io non piango per
coerenza”. Dopo Inter-Fiorentina, a proposito del rumore dei
nemici intorno ai nerazzurri, ha replicato: “Non mi interessa
cosa dicono o cosa fanno gli altri”. Christian Chivu sta
attraversando il calcio italiano con un suo stile, fa notare che in
Serie A serve “piangere”. Conte è scatenato, alza la
tensione facendo polemica, attacca su tutti i fronti. Conosce molto
bene i meccanismi e le dinamiche del football italico e spinge,
orienta il dibattito sul tema del sospetto. E impartisce lezioni.
Tutto noto. I media lo assecondano e lo blandiscono. Chivu ha
decisamente un altro comportamento, in panchina è quasi pacato,
nelle dichiarazioni espone un pensiero teso a discutere e non a
provocare. Non si allinea sul crinale della dietrologia, non ha
capri espiatori da additare, non ha nemici. Il suo obiettivo è
quello di dimostrare che può allenare una squadra come l'Inter,
smentendo lo scetticismo in merito alla sua assunzione. I giocatori
lo seguono, gli danno fiducia. Ha proposto alcune novità tattiche interessanti nel collaudato sistema di gioco dei milanesi. Tre
sconfitte in campionato devono fare riflettere, ma la classifica è
corta. Ha il supporto della società, è ambizioso, ha una rosa
competitiva.
CALCIO ITALIANO
Stile e sostanza