Sabato, dopo lo 0-0 di Parma, Cesc Fàbregas, accettando di buon
grado il pareggio in terra emiliana, aveva dichiarato che, per
mantenere certe ambizioni, bisognava vincere la partita casalinga
contro il Verona, avversario sicuramente più ostico di quello che
dice la classifica attuale. E i suoi ragazzi, sotto la pioggia
battente di una buia serata autunnale in riva al Lario, lo hanno
accontentato, anche se con qualche patema in più di quanto il
punteggio finale possa raccontare a chi non avesse visto la partita.
Il tecnico del Como, ha voluto rendere l'onore delle armi al Verona
Battuto 3-1), squadra che ha definito molto pericolosa. Parlando
invece dei suoi, in sala stampa, l'allenatore catalano si è espresso
in modo estremamente positivo: "Vittoria di squadra: i
ragazzi hanno avuto un coraggio incredibile, e sono molto contento.
L'errore sul gol loro? Vero, ma nasce dalle indicazioni che ho dato
io ai ragazzi. La cosa bella è che loro, anche se sbagliano, non
chiedono di cambiare modo di giocare, ma continuano a fare ciò che
chiedo. Vinciamo mantenendo un'identità precisa: anche stasera, come
a Parma sabato, abbiamo fatto più del 70% di possesso palla,
tantissimo in Serie A. Ci sono stati momenti di sofferenza, ma non
abbiamo cambiato atteggiamento. Se i miei buttano via il pallone, gli
avversari ce lo rimandano indietro e, prima o poi, il gol lo trovano.
Bisogna sempre invece provare a giocarla, costruire, cercare spazi.
Stasera il Verona ha premuto, nel finale hanno fatto entrare tanti
giocatori offensivi per cercare il pareggio, noi ci siamo dovuti
mettere a cinque ma, alla fine, abbiamo trovato lo spazio per segnare
il terzo gol e chiudere la gara". Dopo questa serata,
il Como si trova così al quinto posto in classifica, e domenica c'è
il Napoli, al Maradona. Sfida senz'altro
proibitiva; ma, in fondo, i lariani giocheranno senza l'obbligo di
vincere, con dalla loro una classifica che sorride e un numero di
partite da giocare ancora cospicuo, che permette di poter
tranquillamente sognare di rimanere a queste quote di classifica. C'è
la qualità del gioco, ci sono elementi di spessore, una panchina
lunga, un ambiente sicuramente caldo, ma con pressioni da provincia.
Cesc lo sapeva, quando ha respinto in estate il corteggiamento
dell'Inter: e, sinora, i fatti gli stanno dando ragione.
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Como sempre più in alto