TEAM TICINO
Calcio giovanile: Bellinzona sveglia!
Pubblicato il 02.11.2025 05:26
di L.S.
Con colpevole ritardo, da parte granata, il bubbone è scoppiato.
A Bellinzona ci si è finalmente resi conto che il calcio d’élite gli sta scappando dalle mani. Anzi, probabilmente, gli è già scappato.
Le parole del CEO del FC Lugano Martin Blaser, giovedi sera a Fuorigioco, sono state piuttosto chiare: “Il Bellinzona non ha mai risposto alle nostre lettere”.
E allora? Il Lugano ha cercato un altro partner nel Sopraceneri, come richiesto dalla Federazione svizzera di calcio (ASF), per la gestione del Team Ticino.
E lo ha trovato nell’US Giubiasco, squadra di Terza Lega, dotata di buone infrastrutture e tanta voglia di collaborare. Chiudendo le porte in faccia, apparentemente senza possibilità di ripensamento, al Bellinzona.
Venerdì, il presidente del settore giovanile Brenno Martignoni, ha sorprendentemente reagito con un breve ma ficcante scritto, dal titolo emblematico: “L’ACB non è ostaggio di nessuno”.
Le parole di Blaser hanno fatto male, hanno aperto uno squarcio nell’orgoglio granata, che storicamente ha sempre dato importanza al suo settore giovanile, vero fiore all’occhiello, e che proprio negli scorsi giorni ha fieramente ripresentato il torneo giovanile internazionale di Pasqua.
Adesso cosa succederà? Davvero l’ACB verrà messo da parte nella gestione del Team Ticino?
La risposta, è sì. A meno di clamorosi colpi di scena.
Teoricamente ci sarebbe ancora tempo per tentare un approccio da parte granata, per sedersi al tavolo delle trattative e cercare di instaurare un clima di cordiale collaborazione.
Sarebbe la cosa più logica e sensata da fare, perché senza il settore giovanile, il Bellinzona perde la sua vera essenza, il suo cuore pulsante. Un danno economico e di immagine senza precedenti.
Perdere il calcio d’élite nella capitale vorrebbe dire gettare via 121 anni di storia e rientrare mestamente nei ranghi di un calcio anonimo e senza prospettive. Sarebbe peggio di un fallimento, dal quale si è riemersi proprio grazie al partenariato nel Team Ticino.
Lugano e la federazione aspettano (forse) un ultimo disperato grido d’allarme. Speriamo che qualcuno capisca la gravità della cosa. Perché un giorno, cercare i colpevoli, non avrà nessun senso.