E sono sei. Qualcosa che a
Lugano non si vedeva da una vita. Questa squadra vince e convince. Anche il
Ginevra, sabato sera, si è dovuto inchinare alla superiorità bianconera.
Qualcuno, forse un po’ arditamente, già paragona Mitell a Slettvoll: un’esagerazione? Forse. Ma intanto lo svedese, partito tra mille dubbi dopo un inizio di stagione titubante, sta facendo ricredere tutti. Chissà cosa starà pensando il mitico John, nella sua lontana Svezia.
Il coach del Lugano non ha mai perso la calma nemmeno nei momenti più delicati e ora, giustamente, si gusta la sua rivincita. Contro chi dubitava del suo sistema e dei suoi metodi. La sua creatura cresce a vista d’occhio e di questo passo, anche i playoff, che sembravano una chimera, diventano un obiettivo perseguibile.
Al Lugano manca un giocatore? Mitell non perde la calma. Al posto di Canonica, gioca il 18.enne Henry, in linea con Sanford e Fazzini. La fluidità della manovra non ne risente.
Il nuovo Lugano è anche questo: un mix di esperienza e talento, con una spruzzatina di caparbietà.
È bello vedere giocare questi ragazzi, che ormai si trovano a occhi chiusi.
Adesso arriva la pausa: per qualcuno è un peccato, per altri, semplicemente un’opportunità di tirare un po’ il fiato e godersi questo filotto di vittorie.
Non pensiamoci troppo e prendiamoci anche noi qualche giorno di riposo. Poi vedremo se questo Lugano saprà davvero continuare per la strada intraprese. Sarebbe stupendo.
Guardare la classifica adesso è tutta un’altra cosa e anche se la stagione è ancora lunga, aver ritrovato la speranza, è già una bella cosa.
Qualcuno, forse un po’ arditamente, già paragona Mitell a Slettvoll: un’esagerazione? Forse. Ma intanto lo svedese, partito tra mille dubbi dopo un inizio di stagione titubante, sta facendo ricredere tutti. Chissà cosa starà pensando il mitico John, nella sua lontana Svezia.
Il coach del Lugano non ha mai perso la calma nemmeno nei momenti più delicati e ora, giustamente, si gusta la sua rivincita. Contro chi dubitava del suo sistema e dei suoi metodi. La sua creatura cresce a vista d’occhio e di questo passo, anche i playoff, che sembravano una chimera, diventano un obiettivo perseguibile.
Al Lugano manca un giocatore? Mitell non perde la calma. Al posto di Canonica, gioca il 18.enne Henry, in linea con Sanford e Fazzini. La fluidità della manovra non ne risente.
Il nuovo Lugano è anche questo: un mix di esperienza e talento, con una spruzzatina di caparbietà.
È bello vedere giocare questi ragazzi, che ormai si trovano a occhi chiusi.
Adesso arriva la pausa: per qualcuno è un peccato, per altri, semplicemente un’opportunità di tirare un po’ il fiato e godersi questo filotto di vittorie.
Non pensiamoci troppo e prendiamoci anche noi qualche giorno di riposo. Poi vedremo se questo Lugano saprà davvero continuare per la strada intraprese. Sarebbe stupendo.
Guardare la classifica adesso è tutta un’altra cosa e anche se la stagione è ancora lunga, aver ritrovato la speranza, è già una bella cosa.
(Foto Ticishot-Simone Andriani)