HOCKEY SVIZZERO
La lepre è il Davos e dietro...
Pubblicato il 03.11.2025 08:03
di Marco Maffioletti
1 Davos 55 punti in 22 partite
I grigionesi hanno semplicemente dominato la prima parte del campionato celebrando un grande hockey. Il collaudato impianto sta dando i suoi frutti. Zadina e soci hanno praticamente già messo una bella ipoteca sulla vittoria in regular season.
 
2 Rapperswil 40 punti in 22 partite
Strömwall e soci hanno fatto una incredibile partenza sorprendendo tutti. Praticamente ogni membro della rosa ha reso oltre le aspettative. Dopo questo volo i sangallesi stanno ora rientrando nei ranghi e sono reduci da 6 sconfitte consecutive.
 
3 Losanna 40 punti in 23 partite
La finalista delle ultime due stagioni non ha ancora carburato al massimo, ma sta comunque performando in maniera buona. Il ritmo è quello che consentirà ai vodesi di arrivare tranquillamente tra le prime 6.
 
4 Zugo 37 punti in 21 partite
Il nuovo corso con Liniger in panchina è iniziato in definitiva bene, considerando inoltre i tantissimi infortuni patiti. Questo EVZ non darà ancora chissà che spettacolo a livello di gioco, ma la classe dei suoi stranieri sopperisce a tale mancanza.
 
5 ZSC 37 punti in 22 partite
Una partenza discreta, poi un buco nero e infine il sole che splende. I campioni in carica non stanno certo rispettando le attese. Il coach Marco Bayer ha persino tremato per qualche giorno. Ora il ritmo di crociera è aumentato, ma in fondo gli zurighesi dovranno essere al massimo in primavere.
 
6 Ginevra 36 punti in 22 partite
È la squadra più folle fin qui, passa da vittorie convincenti a sberloni storici,  il tutto senza una logica. Il cambio di allenatore non è certo stato una sorpresa. Pronosticare un risultato della Aquile resta un’impresa.
 
7 Friborgo 35 punti in 21 partite
Il nuovo corso con lo svedese Rönnberg in panchina è iniziato all’insegna della regolarità. Pochi i veri grandi acuti, idem le brutte prestazioni. La sensazione è che per vedere la cura del nuovo tecnico e il miglior Friborgo bisognerà ancora attendere un pochino.
 
8 Lugano 34 punti in 21 partite
Un inizio difficile, com’era prevedibile visti i tanti cambiamenti, poi un’incredibile aumento di livello culminato con 6 vittore piene consecutive. IL Lugano può guardare con ottimismo al futuro, la cura Mitell sembra fare effetto.
 
9 Bienne 27 punti in 21 partite
I Seeländer stanno rispettando i pronostici della vigilia. Li si attendeva in questa fascia di classifica. Importante il recupero di capitan Haas e ottimo l’impatto dello svedese Sylvegard. Più di così è francamente difficile pretendere da questa compagine.
 
10 Langnau 27 punti in 21 partite
Ogni anno i bernesi sembrano indeboliti, eppure sono sempre lì, grazie a un ottimo sistema difensivo. C’erano molti interrogativi per quanto riguarda la difesa della gabbia dopo la partenza di Charlin, ma Robin Meyer, sostenuto da Boltshauser, sta facendo molto bene.
 
11 Kloten 27 punti in 22 partite
Gli Aviatori stanno facendo un campionato più che onesto, considerando oltretutto l’infortunio capitato al portiere titolare Waeber. Bravi Fadani e Huet a tappare il buco. L’impronta del tecnico finlandese Marjamäki si vede, con la sua pressione il Kloten raramente lascia giocare l’avversario risultando un cliente scomodo per tutti.
 
12 Ambrì 25 punti in 22 partite
Un avvio catastrofico, il cataclisma e infine una buona reazione. Tra stranieri che non rendono e una situazione societaria difficile, la squadra contabilmente se la sta cavando egregiamente sotto gli impulsi di Landry e Matte. Difficile pretendere di più. In questi giorni si cercherà d’ingaggiare almeno un nuovo straniero, se non addirittura due…
 
13 Berna 22 punti in 21 partite
La maggiore delusione dell’intera stagione sino a qui. Nemmeno l’avvicendamento in panchina, con Ehlers al posto di Tapola, sembra aver dato una scossa agli Orsi in grave difficoltà. Urge una reazione e in fretta, questo Berna è troppo brutto per essere vero.
 
14 Ajoie 11 punti in 21 partite
Poco da dire, i giurassiani si stanno preparando per la finale dei playout, come da tradizione. Non bastano i forti stranieri a sopperire a un’intelaiatura insufficiente per competere con chi sta più in avanti.

(foto PostFinance/KEYSTONE/Salvatore Di Nolfi)