AC BELLINZONA
Encefalogramma piatto
Pubblicato il 04.11.2025 08:54
di Enrico Lafranchi
Il Wil ha battuto lo Xamax’. Un po’ a sorpresa a dire il vero. Ma ciò che conta è che i sangallesi si sono portati a 8 punti mentre il Bellinzona rimane inchiodato all’ultimo posto, ora distanziato di 4 lunghezze. Difficile trovare degli ‘aggettivi’ per una squadra che non riesce ad andare oltre i suoi limiti. Non vorremmo ripetere le stesse cose, parliamo di una squadra ‘asettica’ (leggi: incapace di suscitare o di subire emozioni), mai in grado di trovare la giusta intensità e, di conseguenza, individuare nuove strade. Anche dopo il cambio di allenatore. Sannino in un’intervista ha dichiarato che "il calcio è fatto di intelligenza" e che c’è bisogno non solo "della testa e del cuore". Ma anche di qualità e non di numeri. Le cinque sostituzioni in partita potrebbero essere raddoppiate se il regolamento lo permettesse. Di fatto non cambierebbe nulla, si verificherebbe un’ulteriore perdita di qualità visto che i ‘panchinari’ non sono di certo dei ‘fenomeni’ (anzi!).
Abbiamo sbagliato un po’ tutti (noi in prima fila, lo riconosciamo) scrivendo che la mano di Sannino si era vista già all’indomani del suo arrivo. La squadra si è beccata 5 reti in due partite. Apparentemente non solo non si è irrobustita in attacco (non si segna più un gol dalla gara con il Rapperswil Jona, che si è separato da David Sesa), gol di cui è autore Armando Sadiku che ne ha firmati 2 dei 5 siglati in dodici partite, ma subisce anche reti a gogo: 10 incassate nelle ultime cinque (5 addirittura dal modesto Carouge nel giro di due giornate) per non riandare alla ‘scoppola’ interna con lo Xamax (1-5) e alle sei ‘pere’ rimediate a Vaduz (6-0). Inoltre è sempre alla ricerca della prima vittoria.
Sannino non può fare altro che analizzare e migliorare quello che non funziona, su questo siamo tutti d’accordo: una difesa che è diventata una gruviera, un centrocampo che apre corsie a destra e a manca e un attacco che non può fare altro che contribuire al grigiore generale: 0 (zero) reti nelle ultime cinque gare contro Wil, Carouge, Yverdon, SLO, e di nuovo i ginevrini dell’Etoile). Nessuno ha fatto peggio!
Non vogliamo essere pessimisti, ma è ora di agire e reagire. Per costruire una squadra vincente è necessario il lavoro di anni. L’attuale formazione, oltre a non essere di qualità, è poco amalgamata e poco esperta: è arcinoto che la Challenge League è un campionato che richiede una ‘rabbia’ agonistica notevole (atteggiamento lacunoso in diversi giocatori). Questo è anche il motivo per cui non riesce ad andare oltre i suoi limiti. Sta affondando, è necessario correre ai ripari! Sabato si gioca con l’Aarau, poi sarà la volta, ancora al Comunale, del Vaduz. Sono le prime due della classifica, prima di andare a Rapperswil che al momento è da considerare un avversario diretto nella lotta per la retrocessione. Auguri!
(Armando Sadiku, nella foto di Filippo Zanovello)