NAZIONALE
Le discutibili ragioni di Hajdari
Pubblicato il 07.11.2025 09:12
di L.S.
Albian Hajdari ha parlato e lo ha fatto al Corriere del Ticino, in una lunga intervista, in cui ha toccato tanti temi, dal “suo” Lugano di Croci-Torti,da  Amoura (“ancora più forte di prima”, dopo averlo incontrato un paio di giorni fa contro il Wolfsburg) e dei mesi estivi complicati in cui è rimasto spesso in tribuna(“eravamo in sintonia con la società”).
Ma a colpire sono soprattutto le sue parole sulla nazionale svizzera, che Hajdari aveva abbracciato prima di scegliere il Kosovo. Una scelta difficile da capire, quella della maglia rossocrociata, proprio perché l’ex difensore centrale del Lugano (ora all’Hoffenheim, in Bundesliga), ammette di essere e di sentirsi kosovaro.
Allora, perché quella "prova" nella nostra nazionale? 
Ha voluto sperimentare, ha detto Hajdari, che ha poi spiegato di aver voluto capire sulla propria pelle cosa si provasse a vivere e giocare nel contesto rossocrociato.
E dopo aver sperimentato, ha ancora avuto diversi colloqui con Yakin e con il tecnico del Kosovo Foda.
Se è vero che l'esperienza con la maglia rossocrociata addosso non lo aveva affascinato, ha comunque avuto bisogno di ulteriori rassicurazioni su quello che avrebbe potuto essere il suo ruolo all'interno dei due progetti, capendo che per Yakin non era assolutamente una priorità. E così ha scelto il Kosovo, dove verosimilmente ha  ricevuto maggiori garanzie di giocare.
Scelta legittima, ci mancherebbe, ma che non ha nulla a che vedere con il sentirsi più o meno svizzero (o kosovaro).
Vero Albian?