Bisognerà aspettare ancora, almeno fino a metà novembre, poi
sapremo se la Swiss Football League (SFL) concederà al Bellinzona la tanto
agognata mini-licenza.
Sì, il fatto che una squadra stia giocando da luglio senza la garanzia economica, necessaria per l’iscrizione al campionato di Challenge League, è qualcosa di assolutamente inspiegabile, per non dire grottesco. È semplicemente il nostro calcio che sembra non aver imparato nulla dalle dolorose esperienze del passato.
Non è certo colpa del Bellinzona, che ancorché protagonista di un cambiamento di proprietà farraginoso, ha seguito pedissequamente le richieste e i tempi della SFL: lenti e anacronistici.
Che decisione potrebbe prendere la SFL?
Difficile che non conceda la licenza ai granata e li estrometta d’abrupto dal campionato. Un’eventualità poco quotata, anche perché, per la stessa SFL, equivarrebbe a una clamorosa sconfitta, sia dal punto di vista della sorveglianza amministrativa, che della regolarità del campionato (che si troverebbe a continuare con nove squadre).
E dunque? Queste lungaggini fanno pensare che a Berna qualcuno non si senta molto sicuro della nuova dirigenza granata, e soprattutto del nuovo patron Trujillo, e voglia vederci chiaro.
Possibile che conceda una licenza “restrittiva”, con controlli puntuali e mirati, per cercare di evitare brutte sorprese da qui a giugno.
Comunque vada, la sensazione è che la SFL si sia messa in una posizione scomoda, da cui sta cercando di uscirne nel modo più elegante possibile. Ma non è facile.
Ma la lotta del Bellinzona non è soltanto sui tavoli della Lega: no, c’è anche una battaglia sul campo che bisogna vincere. E ieri sera, al Comunale, si è cominciato a vedere l’effetto Sannino. Netto successo sulla capolista Aarau (addirittura 4-0 a fine prime tempo) e lezione di pragmatismo degna di nota. Ci voleva, per sollevare il morale di una piazza che ha tanto bisogno di notizie positive.
Sì, il fatto che una squadra stia giocando da luglio senza la garanzia economica, necessaria per l’iscrizione al campionato di Challenge League, è qualcosa di assolutamente inspiegabile, per non dire grottesco. È semplicemente il nostro calcio che sembra non aver imparato nulla dalle dolorose esperienze del passato.
Non è certo colpa del Bellinzona, che ancorché protagonista di un cambiamento di proprietà farraginoso, ha seguito pedissequamente le richieste e i tempi della SFL: lenti e anacronistici.
Che decisione potrebbe prendere la SFL?
Difficile che non conceda la licenza ai granata e li estrometta d’abrupto dal campionato. Un’eventualità poco quotata, anche perché, per la stessa SFL, equivarrebbe a una clamorosa sconfitta, sia dal punto di vista della sorveglianza amministrativa, che della regolarità del campionato (che si troverebbe a continuare con nove squadre).
E dunque? Queste lungaggini fanno pensare che a Berna qualcuno non si senta molto sicuro della nuova dirigenza granata, e soprattutto del nuovo patron Trujillo, e voglia vederci chiaro.
Possibile che conceda una licenza “restrittiva”, con controlli puntuali e mirati, per cercare di evitare brutte sorprese da qui a giugno.
Comunque vada, la sensazione è che la SFL si sia messa in una posizione scomoda, da cui sta cercando di uscirne nel modo più elegante possibile. Ma non è facile.
Ma la lotta del Bellinzona non è soltanto sui tavoli della Lega: no, c’è anche una battaglia sul campo che bisogna vincere. E ieri sera, al Comunale, si è cominciato a vedere l’effetto Sannino. Netto successo sulla capolista Aarau (addirittura 4-0 a fine prime tempo) e lezione di pragmatismo degna di nota. Ci voleva, per sollevare il morale di una piazza che ha tanto bisogno di notizie positive.
(Foto Filippo Zanovello)