Il Lugano ha vinto e perciò si potrebbe dimenticare la
complicata giornata arbitrale: tra il signor Schnyder e il VAR, è successo un
po’ di tutto.
Ammonito Papadopoulos dopo soli 8 minuti (nella stessa azione prima c’era un fallo di Shaqiri non ravvisato), dieci minuti dopo l’arbitro indica il dischetto del rigore. È sicuro, ha visto il fallo di mano di Zanotti. Peccato che lo abbia visto solo lui. Al VAR c’è Turkes, che per fortuna lo richiama.
A parte che non si capisce se Zanotti fosse fuori o dentro l’area di rigore, non c’è assolutamente fallo di mano. Il braccio è attaccato al corpo. Schnyder deve fare ammenda e annullare il rigore.
Passano solo otto minuti e stavolta è il VAR a richiamare l’arbitro che non aveva visto il tocco con la parte alta del braccio di Bislimi. Davanti al centrocampista del Lugano saltano un paio di giocatore e la palla gli sbatte sul braccio sinistro. Rigore che si può dare, anche se fiscale.
Al 36’ potrebbe starci un rigore per il Lugano, con Daniluc che colpisce Papadopoulos mentre spazza l’area di rigore. Contatti non ritenuto sufficiente per la massima punizione.
Al minuto 89, con il Basilea che conquista una punizione dal limite, nessuno si accorge di nulla, ma il VAR richiama Schnyder: c’è un fallo di mano di Papadopoulos, che girandosi dopo un duello areo, tocca il pallone con il gomito.
Schnyder va al VAR, pronto a dare il rigore, ma vede un fallo in area a favore del Lugano precedente al fallo di mano di Papadopoulos. Rigore? No, fallo per i bianconeri.
I minuti di recupero sono sette, che diventano poi otto. Ci sarebbe il tempo per un secondo fallo, nettissimo su Metinho, ma Schnyder sorvola.
Poi fischia la fine e va sotto la doccia a schiarirsi le idee.
Tra lui e il VAR, oggi hanno fatto un po’ di confusione.
Ammonito Papadopoulos dopo soli 8 minuti (nella stessa azione prima c’era un fallo di Shaqiri non ravvisato), dieci minuti dopo l’arbitro indica il dischetto del rigore. È sicuro, ha visto il fallo di mano di Zanotti. Peccato che lo abbia visto solo lui. Al VAR c’è Turkes, che per fortuna lo richiama.
A parte che non si capisce se Zanotti fosse fuori o dentro l’area di rigore, non c’è assolutamente fallo di mano. Il braccio è attaccato al corpo. Schnyder deve fare ammenda e annullare il rigore.
Passano solo otto minuti e stavolta è il VAR a richiamare l’arbitro che non aveva visto il tocco con la parte alta del braccio di Bislimi. Davanti al centrocampista del Lugano saltano un paio di giocatore e la palla gli sbatte sul braccio sinistro. Rigore che si può dare, anche se fiscale.
Al 36’ potrebbe starci un rigore per il Lugano, con Daniluc che colpisce Papadopoulos mentre spazza l’area di rigore. Contatti non ritenuto sufficiente per la massima punizione.
Al minuto 89, con il Basilea che conquista una punizione dal limite, nessuno si accorge di nulla, ma il VAR richiama Schnyder: c’è un fallo di mano di Papadopoulos, che girandosi dopo un duello areo, tocca il pallone con il gomito.
Schnyder va al VAR, pronto a dare il rigore, ma vede un fallo in area a favore del Lugano precedente al fallo di mano di Papadopoulos. Rigore? No, fallo per i bianconeri.
I minuti di recupero sono sette, che diventano poi otto. Ci sarebbe il tempo per un secondo fallo, nettissimo su Metinho, ma Schnyder sorvola.
Poi fischia la fine e va sotto la doccia a schiarirsi le idee.
Tra lui e il VAR, oggi hanno fatto un po’ di confusione.