FC LUGANO
Avanti tutta
Pubblicato il 10.11.2025 07:23
di Silvano Pulga
Adesso possiamo davvero dirlo: il Lugano è tornato. Attenzione: questo non significa che le vincerà tutte, da qui a fine stagione. Però, dopo questa vittoria a Basilea, per com'è arrivata, possiamo dire di aver visto, finalmente, una squadra capace di battersi, di soffrire, di cercare d'imporre il proprio gioco in casa dei campioni in carica. Certo, ci ha messo la sua anche Eupalla: tuttavia, a sbagliare sono stati i rossoblù. E, a voler ben guardare, anche i bianconeri hanno buttato fuori qualche pallone che poteva avere una sorte migliore. In definitiva, i ticinesi, come detto dal Crus alla fine, ai microfoni della RSI, hanno voluto la vittoria più degli avversari, che erano già stati battuti in estate a Cornaredo. Ora, la sosta: secondo noi un bene, perché permetterà magari di recuperare qualche infortunato eccellente. Dopo le nazionali, il Lugano sarà infatti atteso, a fine mese, da un ciclo d'incontri complesso, ma che potrebbe proiettare la truppa di Mattia Croci-Torti davvero in alto.
La prima di queste sfide sarà a Thun, nella tana della sorprendente capolista, che continua a inanellare vittorie. Però, la squadra vista a Basilea può legittimamente andarsi a giocare la sua partita, in uno stadio e su un campo che conosce benissimo, visti i trascorsi europei di queste ultime due stagioni. E chissà che non siano proprio i sottocenerini a togliere qualche certezza a Mauro Lustrinelli e ai suoi ragazzi terribili, protagonisti di un avvio di campionato sorprendente.
A fine partita, il Crus ha voluto proprio porre l'accento sulla ritrovata unità dello spogliatoio, un fatto per nulla scontato dopo quanto visto in estate. Non era un compito facile, dopo le sconfitte brucianti contro Celje in Europa e Cham in Coppa svizzera: erano in molti a dire che, ormai, il tecnico di Vacallo aveva perso il tocco magico e, soprattutto, non era più in grado di gestire lo spogliatoio. In realtà, pur con fuori squadra dei pezzi forti come Renato Steffen, Ezgjan Alioski e David von Ballmoos, per fare solo i primi tre nomi che ci vengono in mente, la compagine ticinese sta giocando un calcio di buon livello, come fatto tra l'altro anche la scorsa settimana a Cornaredo, prima che la pioggia costringesse tutti a fermarsi. E, a decidere il risultato, in quel momento, era stata proprio una rete di Behrens in contropiede, sulla falsariga di quanto fatto vedere a Basilea. Questa volta l'assist non è stato di Cimignani ma di Dos Santos, ed è venuto da destra e non da sinistra, ma la conclusione è stata la medesima: palla nel sacco. E la pioggia, in questa occasione, non ha potuto impedire ai bianconeri di uscire dal St Jakob-Park con l'intera posta.
Infine, due parole su un paio di giocatori, tanto criticati nei mesi passati, anche da chi scrive. Amir Saipi, di fronte al momento peggiore della sua carriera, ha reagito bene, dopo un primo momento di sbandamento che non lasciava presagire nulla di buono. Noi crediamo che, dietro tutto questo, ci sia anche la mano di Germano Vailati, che ha avuto, a quanto sembra, la capacità di entrare nello staff e nello spogliatoio col piede giusto, in un momento delicatissimo, quando tutto sembrava in discussione. Il portiere kosovaro si è messo a lavorare in silenzio, facendosi trovare pronto quando è arrivata la chiamata del suo allenatore. Si era già visto contro il San Gallo; a Basilea, però, ha compiuto degli interventi miracolosi. E la gioia dei suoi compagni, in campo e in panchina, quando ha respinto il rigore calciato da Xherdan Shaqiri, crediamo sia una delle cose più belle viste nelle ultime settimane. Poi c'è Daniel Dos Santos: il vice Renato Steffen non sta facendo per niente rimpiangere il titolare. Diciamolo: questo è un giocatore che, se continuerà su questo livello, sarà in grado davvero di regalare momenti importanti.
Bravo, Crus: a questo giro non era né facile, né scontato raddrizzare la baracca, anche se noi e tanti altri, che abbiamo imparato a volerti bene in questi anni, ce lo auguravamo di cuore. Ora, avanti tutta: come dice, oltre confine, Max Allegri, vedremo dove si sarà a marzo. Perché la classifica, lo sappiamo, conterà davvero in quel mese.