Nel
calcio moderno il pallone rotola veloce. Il tempo è una concessione
relativa. I giudizi sull'operato di un tecnico, o di una squadra,
dipendono dai risultati. La parola programma è molto spesso una
promessa che poggia sulla fragilità. E quando la situazione
precipita, è un classico: paga l'allenatore. L'inizio di stagione
del Lugano è stato pessimo, uno degli indiziati è stato
Croci-Torti, la tesi era quella che ci volesse una svolta. E si
ponevano le seguenti domande: Il mister è ancora seguito dai
giocatori? I calciatori credono ancora in lui? E lui stesso ha ancora
motivazioni? E il verdetto del campo è chiaro: il Lugano è
ritornato, e ha ambizioni. Croci-Torti era più che motivato, e i
fatti ora lo dimostrano. Nonostante gli infortunati, che sono di
spessore e sono quelli che potrebbero fare la differenza con una
giocata, i bianconeri sono risaliti in classifica. E se non si fosse
scatenato il diluvio contro il San Gallo, la vetta sarebbe stata più
vicina. Secondo Croci-Torti, intervistato dopo l'incontro, quella di Basilea è stata la vittoria
della “volontà”. La squadra
ha reagito e ora “è consapevole di quello che può fare”.
Sul futuro è netto: “Non bisogna avere paura di nessuno”,
serve “coraggio” e tanta volontà. La capolista è
avvisata e si va a Thun per cercare “il colpaccio”.
(Foto
Ticishot-Simone Andriani)