SUPER LEAGUE
Thun, YB, Basilea o Lugano?
Pubblicato il 12.11.2025 09:23
di Silvano Pulga
La sosta per le nazionali di novembre consente di fare un primo bilancio del nostro massimo campionato, giunto alla tredicesima giornata, in attesa della sosta invernale. Intendiamoci: il torneo, come dice l'inno del FC Lugano, "dura assai sul calendario". Difficile, quindi, pronosticare chi riuscirà a prevalere nel mese di maggio. Tuttavia, si può già iniziare a fare alcune considerazioni.
Il tema centrale, a nostro parere, è l'importanza dell'allenatore. Aver affidato la guida tecnica a Gerardo Seoane potrebbe essere, per l'YB, la svolta decisiva della stagione. Abbiamo grande stima di Giorgio Contini, ma è un dato di fatto che il suo rapporto con l'ambiente della capitale fosse deteriorato: la lite col tifoso, della quale si era riferito anche sulla nostra testata, dopo diversi risultati deludenti, ne è stato sintomo evidente. Serviva una scossa, e il ritorno del tecnico lucernese in panchina, il cui ricordo è ancora vivissimo nel popolo giallonero, potrebbe davvero far svoltare l'annata dei bernesi. Può darsi che anche a Basilea ci stiano pensando: vero che domenica il Lugano ha giocato al St Jakob-Park una partita di spessore, ma è anche oggettivo che i rossoblù, al contrario, abbiano deluso. Rispondere ai rivali della capitale riportando, magari, in riva al Reno Urs Fischer, potrebbe essere una soluzione. E le soste per le nazionali sono fatte apposta per queste scelte, dalle quali può dipendere l'esito di una stagione, e che andrebbero fatte adesso.
E il Thun? I ragazzi di Mauro Lustrinelli, per rimanere in tema allenatori, hanno dalla loro il non avere pressioni. 9 punti di vantaggio sono tanti e, se lì ci fossero Basilea o YB, si parlerebbe già di fuga, con buone probabilità di arrivare in fondo, nonostante gli impegni europei del giovedì, che drenano tantissime energie, fisiche e mentali. Molti, invece, non scommettono sulla tenuta degli Oberländer nel lungo periodo: e la sfida tutta ticinese, dopo la sosta, tra il momò Mattia Croci-Torti e il suo collega bellinzonese, darà una prima risposta agli addetti ai lavori. E proprio il tecnico del Lugano ci consente di chiudere il cerchio. Crediamo sia oggettivo che l'estate del Crus sia stato il periodo più complicato da quando siede sulla panchina dei sottocenerini: più di uno pensava che la sua esperienza fosse giunta al capolinea. L'allenatore di Vacallo, al contrario, ha risposto facendo un altro step di crescita, affrontando passaggi difficili come l'avvicendamento tra i portieri e la risoluzione di problematiche di spogliatoio apparse, guardandole da fuori, molto serie. Bravo lui a riprendere in mano la squadra, e bravo chi ha creduto possibile che fosse in grado di farlo, quando il cambio di titolare in panchina poteva sembrare una soluzione, tutto sommato, logica.   
(Foto Ticishot-Simone Andriani)