CALCIO ITALIANO
"Qualcosa da rivedere nel sistema"
Pubblicato il 13.11.2025 08:02
di Silvano Pulga
Gennaro Gattuso è sempre stato apprezzato per la sua schiettezza, nonostante non sia stato, almeno sinora, un allenatore vincente. Era assai improbabile, quindi, che, alla vigilia delle ultime due partite delle qualificazioni mondiali, potesse vendere sogni a una tifoseria, quella italiana, ormai piuttosto smaliziata rispetto a risultati e prestazioni degli Azzurri. Al netto del fatto che pensare di superare in classifica la Norvegia sia oggi fantascienza (l'Estonia, quindi non il Brasile '70, dovrebbe almeno pareggiare con gli scandinavi, che vanno poi battuti a San Siro domenica), il selezionatore della Nazionale italiana ha voluto precisare alcuni concetti sulla gara di stasera a Chisinau (calcio d'inizio h. 20.45, arbitro l'ucraino Mykola Balakin): "Non esistono partite facili, il ricordo di quella di Reggio Emilia con loro è lì a ricordarcelo. Non bisogna pensare agli 11 gol che hanno incassato dalla Norvegia: a noi mancheranno diversi elementi e, in questi due incontri, vorrei vedere quel cambio di passo mentale che mi aspetto da tutti".
Mancherà Kean, ma si rivedrà Scamacca: "Non ha molti minuti nelle gambe, dovrà fare una partita seria. Conosciamo le sue caratteristiche, e sappiamo cosa può dare alla squadra". L'ex allenatore del Milan è poi ritornato su una polemica che dura da tempo: "Dobbiamo guardare a noi stessi; però, vedere il cammino delle sudamericane, che mandano ai Mondiali sei squadre su dieci, con la settima che gioca lo spareggio con una compagine dell'Oceania, fa pensare che ci sia qualcosa da rivedere nel sistema".
Sono arrivate poi ovviamente domande sui playoff di marzo, che vedranno con ogni probabilità coinvolti gli Azzurri: "Molto onestamente, con la testa faccio un passo per volta, senza andare oltre. Mi aspetto una crescita, e questa cosa la vedi da come i ragazzi si allenano, se stanno bene insieme. Questo raduno non era così semplice dal punto di vista della concentrazione: in fondo siamo già qualificati ai playoff e tutti vengono da un inizio di stagione intenso, che porta con sé piccoli dolorini e tante altre cose. Tutti, invece, a cominciare dai Barella, Calafiori e Bastoni, stanno dimostrando professionalità e voglia, e di questo li devo ringraziare".
La realtà è che il rischio di un'ennesima esclusione dalla fase finale dei Mondiali è un rischio concreto, anche se non crediamo che questo porterebbe a una rivoluzione nel mondo del calcio d'oltre confine. Non solo: anche se si raggiungesse l'ambito traguardo, ci sono molti dubbi su dove possa arrivare la truppa di Gattuso. I fantasmi di Costa Rica e della Slovacchia sono ancora presenti nella memoria dei tifosi, nonostante l'ultima partita degli Azzurri in un Mondiale sia datata 24 giugno 2014: nostra figlia, all'epoca, era ancora una bambina. Per lei, però, essendo bavarese, quei mondiali terminarono benissimo.