È in testa alla classifica di Super League con ben nove
punti di vantaggio.
È intervenuto ieri sera per una lunga intervista a Fuorigioco e ha parlato del momento incredibile del suo Thun.
Stiamo parlando ovviamente di Mauro Lustrinelli, tecnico dei bernesi, nel momento probabilmente più bello della sua carriera da allenatore.
“È un progetto che abbiamo iniziato tre anni fa: abbiamo visto una crescita che adesso vogliamo portare avanti”.
Sì, ma primo posto con 9 punti di vantaggio è davvero tanto:
“Come diceva Einstein, è importante avere l’idea della curiosità (che per lui era più importante della conoscenza, ndr). Voglio proprio vedere dove possiamo arrivare. Ci sono squadre che erano partite con altre ambizioni rispetto alla nostra ma che forse non sono riuscite a performare come pensavano, e noi finora stiamo stati bravi ad approfittarne”.
La classifica la si guarda oppure no?
“Cerchiamo di non pensarci troppo, preferiamo concentrarci sulla nostra crescita, giorno dopo giorno”.
Per una squadra che puntava a salvarsi non è male, no?
“A dire la verità non abbiamo iniziato la stagione pensando alla salvezza, non sarebbe stato stimolante. L’obiettivo del club è quello di arrivare, a medio e lungo termine, continuamente nelle prime sei. Evitiamo dunque di porci dei limiti”.
Il Thun che domina finora la Challenge League non è molto lontano da quello che giocava in Challenge League:
“È vero, abbiamo fatto pochi innesti ma mirati. A chi c’era già ho chiesto la disponibilità a voler crescere ancora: sono stato fortunato che i giocatori mi abbiano seguito”.
Tra la Challenge e la Super c’è molta differenza?
“In Challenge si gioca di più un calcio “box to box”, per certi versi caotico, in Super League invece è più studiato. Avevo la sensazione che ci saremmo trovati bene anche nella categoria superiore”.
Il calcio di Lustrinelli è verticale, senza troppi fronzoli: giusto?
“Direi che a livello internazionale è una tendenza che è sta lentamente prendendo piede: meno calcio orizzontale e possesso palla, e più velocità nel raggiungere la porta avversaria. Se possiamo arrivare al tiro con due passaggi e non con venti, perché dovrei complicarmi la vita?”
Dopo la pausa della nazionale, ci sarà Thun-Lugano: Lustrinelli contro Croci-Torti, uno scontro tra i due nostri grandi allenatori. Un orgoglio per noi e come dice Lustrinelli, “un modo per continuare a fare sognare la gente”.
Di Thun, sì, ma anche di Lugano.
È intervenuto ieri sera per una lunga intervista a Fuorigioco e ha parlato del momento incredibile del suo Thun.
Stiamo parlando ovviamente di Mauro Lustrinelli, tecnico dei bernesi, nel momento probabilmente più bello della sua carriera da allenatore.
“È un progetto che abbiamo iniziato tre anni fa: abbiamo visto una crescita che adesso vogliamo portare avanti”.
Sì, ma primo posto con 9 punti di vantaggio è davvero tanto:
“Come diceva Einstein, è importante avere l’idea della curiosità (che per lui era più importante della conoscenza, ndr). Voglio proprio vedere dove possiamo arrivare. Ci sono squadre che erano partite con altre ambizioni rispetto alla nostra ma che forse non sono riuscite a performare come pensavano, e noi finora stiamo stati bravi ad approfittarne”.
La classifica la si guarda oppure no?
“Cerchiamo di non pensarci troppo, preferiamo concentrarci sulla nostra crescita, giorno dopo giorno”.
Per una squadra che puntava a salvarsi non è male, no?
“A dire la verità non abbiamo iniziato la stagione pensando alla salvezza, non sarebbe stato stimolante. L’obiettivo del club è quello di arrivare, a medio e lungo termine, continuamente nelle prime sei. Evitiamo dunque di porci dei limiti”.
Il Thun che domina finora la Challenge League non è molto lontano da quello che giocava in Challenge League:
“È vero, abbiamo fatto pochi innesti ma mirati. A chi c’era già ho chiesto la disponibilità a voler crescere ancora: sono stato fortunato che i giocatori mi abbiano seguito”.
Tra la Challenge e la Super c’è molta differenza?
“In Challenge si gioca di più un calcio “box to box”, per certi versi caotico, in Super League invece è più studiato. Avevo la sensazione che ci saremmo trovati bene anche nella categoria superiore”.
Il calcio di Lustrinelli è verticale, senza troppi fronzoli: giusto?
“Direi che a livello internazionale è una tendenza che è sta lentamente prendendo piede: meno calcio orizzontale e possesso palla, e più velocità nel raggiungere la porta avversaria. Se possiamo arrivare al tiro con due passaggi e non con venti, perché dovrei complicarmi la vita?”
Dopo la pausa della nazionale, ci sarà Thun-Lugano: Lustrinelli contro Croci-Torti, uno scontro tra i due nostri grandi allenatori. Un orgoglio per noi e come dice Lustrinelli, “un modo per continuare a fare sognare la gente”.
Di Thun, sì, ma anche di Lugano.