CALCIO ITALIANO
Il caso Borgonovo
Pubblicato il 15.11.2025 08:54
di Silvano Pulga
La sosta per le nazionali, a Como, ha regalato maggiore attenzione a una vicenda della quale si sarebbe fatto volentieri a meno. I fatti: da diversi anni, uno dei maggiori club di sostenitori della squadra lariana, i Pesi Massimi, hanno istituito un premio intitolato all'indimenticato attaccante azzurro,  scomparso prematuramente, Stefano Borgonovo, il quale ha militato anche nel Milan (segnò un gol fondamentale contro il Bayern, nel 1990, in semifinale di Coppa campioni) e Fiorentina. Il riconoscimento viene assegnato al miglior giocatore del Como durante la stagione, votato dagli associati al club di tifosi. Negli scorsi giorni, la famiglia del giocatore ha fatto pervenire agli organizzatori una diffida a utilizzare il nome di Stefano Borgonovo, provocandone la reazione stizzita sui social. La vicenda ha avuto una eco nazionale nella vicina Penisola, venendo citata anche dal popolare sito Dagospia, che vanta numeri di visualizzazioni piuttosto importanti. La famiglia (la vedova e i figli: fratello e sorella del bomber scomparso hanno fatto sapere di pensarla diversamente) ha risposto allo sdegno social dei Pesi Massimi attraverso una dichiarazione tramite ANSA, nella quale ha chiesto un intervento della società. La quale, invece, pur avendo sempre concesso ai propri giocatori di partecipare, negli anni, alla premiazione, oggi si è (almeno sinora) chiamata fuori dalla diatriba, restando (correttamente, a nostro parere), in silenzio, visto che, nella vicenda, non ha alcun ruolo. Come finirà? Molto semplicemente, si è già chiusa: il club dei tifosi ha respinto ogni accusa di aver guadagnato del denaro, attraverso l'iniziativa, sfruttando il nome del giocatore, e ha fatto la cosa più ovvia, vale a dire rinuncerà alla denominazione rispetto al premio. I Pesi Massimi hanno rivendicato il proprio ruolo, negli anni, nella tutela del ricordo dello sfortunato giocatore, morto a causa della SLA, ricordando di quando hanno ottenuto che l'amministrazione comunale intitolasse all'attaccante lo slargo davanti allo stadio Sinigaglia e poi, con un post sui social, hanno dichiarato chiusa, per loro, la vicenda. Sarà il tempo a definirne, in futuro, i contorni.