Che
immenso rammarico per l’Ambrì. Già, un primo tempo da favola, con
lo Zugo che sembrava uno sparring-partner di una categoria inferiore,
ma concluso con un vantaggio di solamente due reti (Zgraggen e Joly i
marcatori). Venti minuti con i leventinesi letteralmente indiavolati
(18 tiri a 3) e i Tori frastornati che non ci hanno capito nulla.
Alla fine la mancanza di sangue freddo e un pizzico di sfortuna (due
pali) sono costati carissimo al rientrante Grassi e compagni. Lo Zugo
in effetti, pur senza incantare, ha ovviamente reagito e dal
possibile 3 a 0 (con Formenton che ha colpito un palo) ci si è
ritrovati di colpo sull’1 a 2. L’inizio della fine, perché
poi è arrivata la doppietta di Hofmann nel terzo periodo che ha
girato la contesa. Ad aumentare il rammarico è stato infine
l’occasione fallita da Joly a tu per tu con Wolf pochi secondi dopo
la terza rete locale. L’Ambrì esce dunque a mani vuote da una
partita che non avrebbe mai dovuto perdere. Una sconfitta che sa un
po’ di beffa, ma alla fine bisogna solamente prendersela con sé
stessi. L’occasione d’oro era lì da prendere e portare a casa.
Pesano anche alcuni errori individuali, come ad esempio quello
commesso da Heed in occasione della prima rete dell’EVZ. Lo svedese
ha letto male la situazione. Stasera alla Gottardo Arena arriverà il
Friborgo. Ci sarà l’esordio del nuovo difensore slovacco Michal
Cajkovsky? È possibile, anche perché gli stranieri d’attacco,
eccezion fatta per il solito Joly, non hanno particolarmente
incantato: purtroppo è una costante. In panchina ci sarà nuovamente
il direttore del settore giovanile Manuele Celio a dare manforte.
Ieri, anche a causa della defezione dell'ammalato René Matte, c'è
stata pure la presenza del mental coach Corsin Camichel.
(Foto
Ticishot-Simone Andriani)