QUALIFICAZIONI MONDIALI
Infantino ha tradito l'Europa?
Pubblicato il 15.11.2025 09:00
di A. L.
In Italia le parole di Gattuso hanno scatenato una discussione che sconfina nella polemica. Il Mondiale è stato allargato a dismisura, le partecipanti sono 48, a Italia '90, ad esempio, erano solo 24, quasi la maggioranza proveniva dall'Europa. Il Vecchio Continente spedirà alla prossima edizione 16 formazioni (su 55 Federazioni). Si fa notare che il Sudamerica avrà 6 qualificate su un totale di 10 Federazioni, e una settima potrà staccare il biglietto qualora vincesse lo spareggio intercontinentale. Nel corso degli anni Africa e Asia hanno visto aumentare i posti a loro disposizione: le africane potrebbero essere 9 (sono 54 le Federazioni affiliate); le asiatiche hanno beneficiato di un raddoppio rispetto all'ultima rassegna, 8 i posti ora ottenuti. I numeri annoiano, ma mostrano la realtà. Storicamente il Mondiale era un 'affare' tra Europa e Sudamerica. È notorio che i voti di ogni singolo paese, anche se piccolo, contano. E si pesano. Ma poi ha fatto irruzione prepotentemente la geopolitica. Il calcio è una poderosa arma, ha una popolarità che non ha confini, possiede una forza di attrazione contro cui non ci si può opporre, nessuna argomentazione può contrastare la passione degli appassionati. E i massimi dirigenti possono fare e disfare. La politica ha inteso che attraverso il football si può fare propaganda, senza avversari, senza fornire soverchie spiegazioni. Il Mondiale in Qatar è l'emblema di questa dinamica. Un paese piccolo geograficamente, ma potente politicamente, ha voluto e ottenuto l'organizzazione del torneo. Stravolgendo una tradizione e un rito. Per mostrarsi e mettersi al centro dell'attenzione planetaria. I rilievi italiani sono di parte e di paura. Le squadre europee migliori al Mondiale andranno. L'Italia rischia di rimanere ancora a casa. Di certo i tempi hanno travolto e cambiato radicalmente questa manifestazione. I nostalgici sono superati, sono una categoria residua. Anche perché non c'è più il futuro di una volta.