Spesso si parla dell’importanza dei gol sporchi, quelli ottenuti perlopiù nello slot. Non sono belli da vedere, non saranno spettacolari, ma contano come le segnature in versione perle. La rete decisiva dell’Ambrì (ancora senza il nuovo straniero Cakovsky e con Pestoni in soprannumero) contro il forte Friborgo in questo senso fa concorrenza all’ex sanatorio di Piotta in quanto a sporcizia: palo di De Luca, il disco s’impenna, Nemeth lo schiaffeggia con il guanto e centra la spalla di Dorthe, da lì il puck finisce sulla testa di Lukas Landry e beffardamente s’infila alle spalle di Galley. Degno del miglior flipper. La fortuna bisogna guadagnarsela, Grassi e compagni se la sono meritata. In pochi alla fine del secondo periodo avrebbero scommesso su di una rimonta leventinese. In vantaggio per 1 a 0 al termine del primo tempo grazie a Zwerger, ben servito da Tierney, i biancoblù hanno sofferto la verve degli ospiti e raramente si sono resi pericolosi. Nel periodo centrale i Burgundi hanno girato le sorti della contesa dimostrando il loro talento.
Tutto finito? Ebbene no, la squadra di Landry e Matte non si è data per vinta, è riuscita a pareggiare grazie al rigore trasformato dal solito Joly. Sull’onda dell’entusiasmo il complesso di casa si è trasformato, mettendo un Friborgo magari anche un pizzico troppo sicuro di sé alle strette e trovando appunto la posta piena.
Una posta piena che porta i biancoblù al decimo posto. La classifica rimane cortissima, ma sino a qualche settimana fa tale piazzamento sembrava un miraggio. Considerando le mille peripezie vissute tra caos societario e stranieri al di sotto delle aspettative, è un piccolo exploit.