TENNIS
Nessun colpo di scena
Pubblicato il 16.11.2025 05:22
di A. L.
E anche a Torino, dove si stanno disputando le ATP Finals, la finale vede confrontarsi Sinner e Alcaraz. Tutto nella norma. Troppa differenza tra i due e il resto del mondo. Quando partecipano a un torneo, l'esito è scontato. Gli avversari non hanno scampo. Dietro l'italiano e allo spagnolo c'è un vuoto generazionale, destinato a perdurare. E allora il racconto riguarda i due, che devono essere personaggi loro malgrado. Vorrebbero parlare poco, vorrebbero vivere, quasi normalmente, la loro gioventù, vorrebbero concentrarsi sul gioco. Ma sono costretti a essere dei simboli, a rappresentare dei modelli. Li si vuole buonisti, e propagatori di un sano spirito sportivo. Il dibattito è incentrato se siano 'amici' o meno. Perché sul piano tecnico tutto è noto. Alcaraz è complessivamente più forte, perché ha una maggiore varietà di colpi e possiede anche una certa dose di fantasia. Sinner si fa preferire per la potenza nel colpo e per un rendimento più regolare. E il tennis vive una crisi endogena, il circuito è diventato estenuante, i tornei sono stati allungati e gli infortuni sono aumentati. Il gioco è noioso. Ma gli spettatori? Sembrano gradire. Almeno a Torino hanno affollato il palazzetto dello sport e hanno speso: mediamente tra i 150 e i 500 euro per una giornata. E per assistere alla finale: per il biglietto più costoso bisognava pagare oltre 2000 euro; per il biglietto meno costoso il prezzo si aggirava sui 700 euro. Poiché era tutto esaurito da tempo.