QUALIFICAZIONI MONDIALI
Destinazione Pristina
Pubblicato il 17.11.2025 07:59
di A. L.
La vita è fatta di segni e fatti che il destino mette, quasi provocando, sul cammino delle persone. Nel Kosovo la Svizzera deve staccare ufficialmente il biglietto per i Mondiali. È quella di Pristina non è una trasferta come le altre. Il legame tra i due Paesi è indiscutibile, specie nell'ambito calcistico. Calcio significa integrazione, conoscenza di culture diverse, che si incontrano e si confrontano. Non sono temi facili, anche perché l'identità è una categoria usata e abusata. Dici Kosovo e si pensa a Shaqiri o a Behrami in un recente passato. Dici Svizzera e Kosovo e si pensa a un gigante del centrocampo come Granit Xhaka in un presente che promette. Doppi cittadini che hanno inciso sulla Nazionale, e questo è un fatto indiscutibile. Sono calciatori che hanno carisma e autorevolezza. E hanno talento. Shaqiri vive una sorta di seconda giovinezza, a Basilea fa ancora la differenza. Xhaka non finisce di stupire, nonostante l'età mostra una fisicità imponente, si pone al centro del gioco e lo dirige con maestria. Dici Svizzera e Kosovo e si pensa a giovani come Avdullahu e Hajdari che hanno deciso di non essere calcisticamente svizzeri, il paese dove sono cresciuti come sportivi e non solo. Il calcio è un grande romanzo popolare, riporta storie, racconta spaccati di vita che vanno oltre l'aspetto agonistico. Rammenta che molto spesso  la trama non scorre lineare, ma è piena di frammenti talvolta senza spiegazioni. Perché è tale una vita viva, fatta di desideri e speranze. Il football è la continuazione della del nazionalismo con altri mezzi, certo e purtroppo. Ma poi la rete si gonfia e le convergenze diventano parallele.