È ancora prematuro per dirlo, guai lasciarsi andare a facili
entusiasmi, ma intanto gli inizi sono più che incoraggianti. Il
18enne Cyrill Henry ha destato un’ottima impressione nella fila del
Lugano. Il turgoviese, da anni nella sezione giovanile dei
bianconeri, sta ricevendo spazio in Prima Squadra e sta ripagando
appieno la fiducia dimostrando una spiccata personalità, una grande
sicurezza nei suoi mezzi e un’inventiva degna di nota. Chissà,
magari il club di Vicky Mantegazza sta scoprendo un pilastro del
futuro. Henry proviene da una famiglia dove l’hockey fa
semplicemente parte del DNA. Papà Patrick è stato negli anni ’90
una delle colonne del Turgovia in NLB ed è praticamente sempre stato
attivo in qualità di coach o direttore sportivo nelle leghe minori e
in quelle giovanili. Sino all’anno scorso allenava il Kreuzlingen
in seconda lega, dove giocava anche il figlio maggiore Cedric, classe
2001. Il più conosciuto, perlomeno sinora, è però il secondo
figlio, ovvero Joel, attualmente in forza agli ZSC Lions. Il 22enne
nella scorsa stagione ha conquistato il suo primo titolo. La famiglia
di Cyrill ha vissuto e vive l’hockey a 360 gradi, non fa eccezione
nemmeno il nonno Claudio Ortelli, di chiari origini ticinesi. Lui per
anni è stato attivo nell’hockey femminile in qualità di coach e
presidente, festeggiando anche un titolo con il San Gallo nel 2000.
In quella squadra giocavano pure Manuela e Claudia, rispettivamente
mamma e zia di Cyrill. Chi lo sa, magari in futuro si ripeterà una
simile costellazione, con Joel e Cyrill compagni di squadra. Sarebbe
probabilmente il sogno di babbo Patrick, così non dovrebbe
ingegnarsi nel cercare di seguire entrambi i rampolli allo stesso
tempo, cosa d’altronde quasi impossibile. Sarà molto interessante
seguire il percorso del bianconero. Per tanti questo suo impatto è
stata una sorpresa, ma non per Jason Fritsche che lo ha allenato
nella U17 dei sottocenerini. Nel recente passato il giovane coach ci
aveva parlato molto bene di Cyrill dicendo di tenerlo d’occhio. A
quanto pare Jason ci ha visto lungo.
(Foto Ticishot-Simone Andriani)