Un déjà-vu. A distanza di praticamente 11 mesi Inti Pestoni è
tornato in sovrannumero. In quell’occasione il numero 18 ebbe
un’ottima reazione. L’esclusione lo spronò e il nativo della
Valascia tornò a produrre buone cose. La speranza ovviamente è che
la storia possa ripetersi. È vero, Inti non starà fabbricando molto
a livello contabile, non è più determinante come ai tempi d’oro,
ma continua comunque a fare vedere lampi della sua classe, in
particolar modo distribuendo alcuni passaggi di alta scuola ai suoi
compagni.
Evidentemente gli anni passano anche per lui, purtroppo nessuno è eterno, ma il 34enne Pestoni ha ancora tanto da dare all’Ambrì-Piotta. Sia in termini hockeistici, con il suo contratto valido ancora sino al 2027, sia in quelli d’immagine. Già, perché in fin dei conti, oltretutto dopo le partenze di Luca Cereda e Paolo Duca, è lui l’uomo simbolo del club. Basterebbe recarsi in qualsiasi scuola elvetica e chiedere ai bambini di dire il nome di un giocatore biancoblù. Il più citato sarebbe lui, poco importa se la scuola in questione si situasse in Ticino, nel Muotathal, in Vallese oppure a Pratteln. Le occasioni per Inti si ripresenteranno, anche perché prima o poi uno straniero d’attacco verrà sacrificato per fare spazio al difensore slovacco Cajkovsky. Inoltre, bisogna essere onesti, presto o tardi potrebbe rispettivamente dovrebbe capitare anche a Dario Bürgler la stessa sorte. Eh sì, l’attaccante svittese specialmente a ranghi completi fa comprensibilmente sempre più fatica in termini d’intensità e ritmo. Contro il Friborgo il quasi 38enne è stato l’attaccante impiegato meno, con nemmeno 6’ di ghiaccio: un segnale eloquente ed è giusto così, specialmente in prospettiva futura, visto che l’ex bianconero in primavera metterà fine alla sua splendida carriera. Da notare infine che ieri, Rocco Pezzullo, schierato venerdì contro lo Zugo e poi escluso sabato, ha giocato con il Visp.
Evidentemente gli anni passano anche per lui, purtroppo nessuno è eterno, ma il 34enne Pestoni ha ancora tanto da dare all’Ambrì-Piotta. Sia in termini hockeistici, con il suo contratto valido ancora sino al 2027, sia in quelli d’immagine. Già, perché in fin dei conti, oltretutto dopo le partenze di Luca Cereda e Paolo Duca, è lui l’uomo simbolo del club. Basterebbe recarsi in qualsiasi scuola elvetica e chiedere ai bambini di dire il nome di un giocatore biancoblù. Il più citato sarebbe lui, poco importa se la scuola in questione si situasse in Ticino, nel Muotathal, in Vallese oppure a Pratteln. Le occasioni per Inti si ripresenteranno, anche perché prima o poi uno straniero d’attacco verrà sacrificato per fare spazio al difensore slovacco Cajkovsky. Inoltre, bisogna essere onesti, presto o tardi potrebbe rispettivamente dovrebbe capitare anche a Dario Bürgler la stessa sorte. Eh sì, l’attaccante svittese specialmente a ranghi completi fa comprensibilmente sempre più fatica in termini d’intensità e ritmo. Contro il Friborgo il quasi 38enne è stato l’attaccante impiegato meno, con nemmeno 6’ di ghiaccio: un segnale eloquente ed è giusto così, specialmente in prospettiva futura, visto che l’ex bianconero in primavera metterà fine alla sua splendida carriera. Da notare infine che ieri, Rocco Pezzullo, schierato venerdì contro lo Zugo e poi escluso sabato, ha giocato con il Visp.
(Foto Ticishot-Simone Andriani)