CALCIO ITALIANO
Previsioni sulla Juve che verrà
Pubblicato il 18.11.2025 07:34
di Silvano Pulga
Forse non ha avuto abbastanza eco l'intervento fatto, nei giorni scorsi, dal dirigente juventino Damien Comolli, all'Hudi Performance Insights 2025 a Londra, raccontato dal collega Luca Bianchin, inviato della Gazzetta dello Sport, e ripreso dal sempre sagace opinionista Paolo ZilianiPerché il plenipotenziario bianconero è andato a parlare a un evento organizzato da una piattaforma che gestisce statistiche legate al calcio? Semplicemente, perché ritiene che i dati, nel calcio, contino più di ogni altra cosa. L'ex dirigente del Tolosa ha rivelato che Red Bird (eh sì, cari tifosi rossoneri...) lo aveva reclutato per la sua capacità di gestione dei dati, e per questo John Elkann lo ha portato a Torino. “Serve un raccordo (tra dirigenza e allenatore - ndr), una persona che conosca i dati ma parli il linguaggio di chi sta in panchina. Se c’è questa figura e un tecnico è aperto, il canale funziona. Altrimenti no”. Ma non finisce qui: "Quando arriva, un nuovo allenatore dice che tutto va bene, e cambia idea quando comincia (e magari le cose non vanno bene - ndr). Io, nel contratto, inserisco quelle prime frasi. Quando contatto un allenatore, lo avviso subito che la nostra filosofia del lavoro si basa sui dati, che guidano la scelta dei giocatori, come tirare i calci piazzati, la prevenzione degli infortuni e tanto altro. Il coach deve abbracciare questa filosofia, sennò non cominciamo nemmeno”.  Il Cobolli-pensiero sfocia nell'astrologia: "Nel calcio storicamente si reclutano giocatori nati nella prima parte dell’anno (Crus, è vero? ndr)". Abbiamo in libreria parecchi almanacchi, al netto dei nuovi siti online, e possiamo dimostrare, ovviamente, che non è così. "Al Tolosa misuravamo la condizione mentale di tutti i membri nello staff ogni giorno, per comprendere re se ci fosse stress. È stato utilissimo, per tagliare chi non fosse motivato. Sul campo, vietavamo cross e tiri da lontano (??!! - ndr)”. Il resto dell'intervento, chi fosse interessato, potrà trovarlo in rete, ridendo o preoccupandosi a seconda delle fede calcistica. Le conclusioni di Comolli sono che "(...) Il calcio è noioso, leggo pochissimo della materia" "Se vuoi essere un modello di comportamento, devi essere te stesso. Chi mi offre di collaborare con lui è perché vuole che la mia cultura del lavoro diventi la sua”. Non siamo juventini: ma sapere che il calcio va in questa direzione (ahinoi, si parlava anche di Red Bird...) ci preoccupa. Meno male che il Crus si accontenta di Wyscout, che usa soprattutto per guardare le partite. Senza dopo controllare la data di nascita di chi gioca.