Chi l'ha detto che i sogni
non si realizzano? E anche ciò che pare impossibile si può
concretizzare. Le ultime partite delle qualificazioni propongono due
grandi storie.
Il miracolo è del
Curacao. La piccola isola caraibica sarà presente in America,
conta solo 155mila e stabilisce un record quasi ineguagliabile, sono
i più piccoli di sempre per polazione e dimensioni, a partecipare
alla rassegna mondiale. Contro la Giamaica ha strappato un pareggio,
ha mantenuto la testa del girone e il clamoroso obiettivo è stato
raggiunto. Il Mondiale allargato ha fatto il resto, è bastato
crederci e lottare. Così il Presidente della Federazione: “Siamo
piccoli nelle dimensioni, ma grandi nell'anima e nel cuore”.
Il cuore e il coraggio
della Scozia. A Glasgow, si era ad Hampden Park, i padroni di
casa hanno ribaltato i pronostici e la Danimarca, 4-2 il risultato
finale. E la Scozia torna al Mondiale dopo 28 anni. È un impresa?
Certo. Lo scontro è stato di quelli che si possono definire epici e
oltremodo emozionante. Ospiti in dieci ma capaci di pareggiare
all'82'. E quando la disperazione diventa quasi padrona, il segreto è
scacciarla, e farsi pervadere da coraggio e speranza. È noto che
il cuore degli scozzesi non finisce di pompare energia che spinge ad
andare sempre avanti. Tierney e McLean, nel recupero, hanno siglato
due reti che non dimenticheranno mai più.
Questo è il calcio. E
nessuno può fermarlo. È un potente creatore di racconti, di
narrazioni. Propone trame impensabili e che si fanno leggere. Sa
essere spietato, ma sa anche infondere ottimismo. Ora è illusione,
ora è sogno. Per fortuna.