Al 74° minuto Nico
Gianforte, di 32 anni, di professione consulente finanziario,
nonché arbitro, ha sentenziato che l'intervento di Uran Bislimi
sul portiere Niklas Steffen fosse violento e scomposto, e ha
estratto il cartellino rosso. Lugano in dieci e Croci-Torti
letteralmente imbufalito. Il ticinese, nonostante il freddo polare,
si è tolto il giaccone, ed è rimasto solo con la maglia. La sua
postura fisica e facciale, rimandata dalle immagini, era chiara e non
lasciava dubbi: lasciava trasparire sdegno, e la convinzione di avere
subito un'ingiustizia. Ma un allenatore mica si può fare travolgere
dalle emozioni e rimanere preda delle pulsioni. Deve sempre essere
presente a sé stesso. Al 79° minuto ha operato due sostituzioni ma
non conservative, ha deciso che non bisognava solo rimanere a
difendere il fortino, e ha fatto entrare Koutsias e Cassano.
E prima di entrare si è rivolto a Claudio Cassano, di
professione trequartista, vaticinando: “Entra,
e la cambierai”. E la profezia si è avverata. Al
minuto 86 l'italiano ha colpito, ha trafitto il portiere avversario.
E il Lugano ha espugnato Thun. Finisce con la gioia irrefrenabile del
mister, e dei suoi assistenti, con la squadra sotto il gruppo di
tifosi bianconeri giunti dal Ticino. Tre punti fondamentali e che
pesano. Capolista sconfitta e Lugano che si rilancia. Ora cambiamo
prospettive e ambizioni: lo ha sancito il campo, che ha sempre
l'ultima e decisiva parola e indica la rotta.
(Foto
Ticishot-Simone Andriani)