CALCIO ITALIANO
Processato e condannato
Pubblicato il 25.11.2025 07:39
di A. L.
La sconfitta nel derby dell'Inter pesa nella forma e nella sostanza. L'opinione, quasi, generalizzata, ha individuato il colpevole: Yann Sommer. Lo svizzero sarebbe il problema dei nerazzurri: ha perso reattività ed esplosività, oltre a palesare le ataviche incertezze sulle palle alte. Ergo: serve un cambio nella difesa della porta. Ma un'analisi più complessa mostra una diversa realtà. L'Inter ha subito 4 sconfitte in 12 partite, palesando una difficoltà di concentrazione nella partita e nel lungo periodo. Attitudine che era emersa anche lo scorso anno. Lo schema tattico della squadra è ormai noto, la manovra è avvolgente e continua, ma gli avversari hanno trovato le contromisure, aspettano e ripartono. La campagna acquisti, dopo tanti anni si è investito, è stata, in parte, sbagliata. E che dire del rendimento di giocatori come Lautaro e Barella? Prestazioni sterili e la titolarità la pretendono. E poi c'è la questione allenatore. Chivu probabilmente si farà, ma paga il suo noviziato. E una domanda si impone: ha il necessario polso per dirigere lo spogliatoio? Da un punto di vista tattico non ha proposto nessuna novità, l'Inter gioca in questa maniera da anni partendo da Conte. Che farà il tecnico con Sommer? Intanto lo ha difeso, nelle dichiarazioni è netto: “Se puntassi il dito contro qualcuno ci sarebbe odore di fallimento”. Ma è notorio: nel calcio le parole valgono solo nel momento in cui sono state espresse. Yann Sommer è esperto, ha le spalle larghe, e ha la personalità per sopportare, tra qualche mese il suo futuro sarà altrove.