AC TAVERNE
Il "Novo" progetto del Taverne
Pubblicato il 27.11.2025 10:05
di L.S.
Lo disturbiamo al telefono mentre ha appena messo piede in casa: lui, tifoso del Chelsea, era reduce da una “toccata e fuga” a Londra per assistere vittoria in Champions dei Blues contro il Barcellona.
“È bello tuffarsi ogni tanto in questa realtà e vedere questo tipo di calcio”.
Il suo tifo per il Chelsea nasce nel 2003, quando Abramovic compra il club: è il primo magnate (poi arriveranno arabi e americani) a comprare un club europeo di queste dimensioni. Leonid Novoselskyi, che ha sempre amato il calcio, è curioso e iniziare a seguire da vicino la squadra londinese, fino a diventarne tifoso. Anche se Abramovic non c’è più (con la guerra gli hanno tolto anche la squadra), lui ha sempre l'abbonamento della squadra e ogni tanto va a vedere qualche partita.
Leonid, sarai molto felice della partita che hai visto:
“È stato un grande spettacolo, vedere così il Chelsea mi riempie il cuore. Giocano come piace a me: tanto pressing e uomo contro uomo. Maresca? Un buon allenatore, che a volte mi piace e altre no…”.
Non è facile soddisfare Novoselskyi, uno che nel calcio cerca la perfezione e che nonostante l’ottimo girone di andata del suo Taverne in Prima Lega, non si accontenta:
“Non abbiamo ancora fatto nulla, non siamo nemmeno a metà strada. Questo girone di andata è stato ottimo ma è ancora lunga”.
La squadra però è in crescita, nelle ultime dieci partite ci sono state otto vittorie e 2 pareggi:
“I ragazzi sono maturati, hanno iniziato a capire la categoria, ma tutti mi dicono che il girone di ritorno è un campionato diverso, dove tutte si rinforzano. L’unico modo per stare in alto è lavorare più degli altri”.
E i giovani del Taverne hanno tanta voglia di lavorare:
“Esclusi Sabbatini e Solerio, che hanno una certa età e tanta esperienza, l’età media si aggira attorno ai 19 anni. Sono tutti ragazzi che hanno sposato il nostro progetto e che vogliono fare calcio nella loro vita”.
E sono tutti professionisti, vero?
“Assolutamente sì. Chi è qui, ha la testa unicamente nel calcio e noi cerchiamo di mettergli tutto a disposizione affinché riesca nel proprio sogno. Siamo convinti che lavorando in questo modo, ognuno di questi ragazzi, un giorno potrà giocare almeno due categorie più alto rispetto al proprio “potenziale”.
A Taverne avete trovato il posto giusto per sviluppare il vostro progetto, vero?
“È proprio così. Conoscevamo le infrastrutture, che sono molto buone, ma abbiamo anche trovato un ambiente eccezionale, con gente che ci fa sentire come a casa. È molto bello lavorare così”.
In panchina avete un 37.enne, Dagoberto Carbone, mentre il direttore sportivo è Alessandro Biscoltti:
“Carbone aveva lavorato già con noi nel Vedeggio II e poi nello Sciaffusa II: lui e lo staff sono dei grandissimi professionisti, gente che lavora 12-14 ore al giorno e con standard altissimi. Gli abbiamo messo a disposizione tutti gli strumenti necessari e loro ne stanno approfittando al massimo. Biscotti è un ragazzo eccezionale, che ha ottenuti tutti i suoi diplomi a Coverciano, anche quello di allenatore: è un altro che vive per il calcio e con cui condivido anche i valori della vita. Un DS da sogno”.
Avete anche Kubilay Tûrkylmaz nel vostro organigramma:
“È il nostro Brand Ambassador, uno che sa anche dispensare consigli importanti ai giovani ragazzi, che lo vedono, lo ascoltano e sperano di emulare la sua carriera”.
La classifica di questo girone di andata, dice Taverne secondo a otto punti dall’YF Juventus, che ha perso solo una partita (proprio contro la squadra di Novoselskyi):
“Le prime tre disputano gli spareggi, ma non dobbiamo guardare così avanti e continuare a prendere gara dopo gara”.
L’obiettivo però è la promozione, vero?
“Per la crescita di questi ragazzi sarebbe importante fare un altro step e giocare in Prima Promotion. Però ricordiamo che delle 48 squadre della Prima Lega, soltanto due saranno promosse. Non è certo facile”.
E poi?
“Beh, poi vedremo. L’obiettivo, a lungo termine, è portare questi ragazzi ancora più in alto”.
A Taverne sarà però impossibile:
“È un discorso che faremo più in là, ora pensiamo al presente. Non serve sognare o pensare a troppi scenari”.
Sabbatini come sta andando?
“Ha superato tutte le nostre più rosee aspettative, sia dentro che fuori dal campo. Davvero un grande uomo e un ottimo giocatore. Il suo arrivo ci ha fatto fare un salto di qualità, e non soltanto sul campo”.
Nel Taverne gioca anche Max Novoselskyi:
“Sì, è mio figlio. Sono contento che anche lui stia lavorando sodo, è in buone mani e ho visto una crescita anche da parte sua. Ogni tanto parliamo del Taverne, ma cerco di lasciarlo tranquillo: non è facile avere un padre conosciuto e padrone del club”.
Finita l’andata, non c’è tempo per riposare: oggi si parte per Bruxelles.
“Ci vado per parlare con Michel Bruyninckx (74 anni), esperto del metodo cognitivo, che seguiamo ormai da anni. È il nostro consulente, che ha lavorato per tanti club importanti e adesso collabora ancora con la Fifa. È uno che gira il mondo per insegnare calcio. A dicembre il nostro staff sarà da lui per qualche giorno”.
Perché nel calcio, come nella vita, non ci si ferma mai. Novosleskyi ne ha fatto una ragione di vita.
(Leonid Novoselskyi, a sin. e Alessandro Biscotti, nella foto Ticishot-Simone Andriani)