NATIONAL LEAGUE
Non è più il "derby dei poveri"
Pubblicato il 28.11.2025 11:12
di L.S.
È un derby che non sarà decisivo e forse, per questo, non c’è tutta quella tensione che si registrava a inizio campionato, soprattutto quando anche il Lugano si trovava nei bassifondi.
Era il “derby dei poveri”, o quello, se volete, “degli ultimi”.
Non è più così, per fortuna: il Lugano è lì a un passo dai playoff ed è reduce da un mese e mezzo di grande hockey. È inciampato poche volte e quando l’ha fatto, si è subito rialzato. Nemmeno l’addio di Omark, che sembrava potesse far crollare il castello di Mitell, ha fatto disastri.
L’impressione è che questa squadra abbia una sua identità e che non siano le individualità a vincere o perdere le partite. In questo contesto si inserisce l’acquisto di Emanuelsson, forse non un giocatore dai numeri altisonanti, ma che sembra potersi adattare bene agli schemi dello staff bianconero, che lo conosce e lo ha sponsorizzato.
E l’Ambrì? Dopo il rumoroso addio di Cereda e Duca, sta facendo meglio, anche se ogni tanto incontra delle serate buie che fanno ritornare alla mente i periodi più neri.
L’arrivo del finlandese Martikainen nello staff canadese di Landry, fa pensare che in Leventina si voglia puntare forte su questo decimo posto, sinonimo di play-in. Le avversarie non sembrano imbattibili e se qualche elemento straniero riuscirà ad alzare un po’ il suo livello, dovrebbe essere un obiettivo fattibile.
Consentirebbe alla società di guardare alla prossima stagione con più serenità, confermando probabilmente lo staff attuale e allontanando una volta per tutte gli spettri di Cereda e Duca.
Ma la strada da fare è ancora lunga e il derby di stasera è soltanto un’altra tappa in questo lungo tour.
Difficile fare previsione per questa sera, anche se a mente fredda, il Lugano parte con i favori del pronostico. E non perché gioca in casa, visto che in questi due derby, hanno sempre vinto gli ospiti.
(Foto Ticishot-Simone Andriani)