CALCIO ITALIANO
Così non VAR
Pubblicato il 30.11.2025 08:37
di L.S.
In Italia non si parla d’altro: il presunto rigore non dato alla Lazio, nei minuti di recupero nella partita contro il Milan, ha scatenato un putiferio.
Pavlovic e Marusic si trattengono in area, il laziale riesce a concludere in porta ma il pallone finisce contro il gomito del milanista, a un metro (forse meno) di distanza e voltato di spalle.
L’arbitro non fischia il rigore, ma il VAR lo richiama.
Proteste a non finire, ben sei minuti di interruzione e il tecnico del Milan Allegri espulso.
Il signor Collu, l’arbitro, può finalmente andare al VAR, sotto gli occhi di giocatori e di uno stadio che pende dalle sue labbra. Guarda e riguarda le immagini e alla fine torna in campo, e con il microfono acceso come se stesse dichiarando l’entrata in guerra dell’Italia, dice “Il giocatore del Milan aveva il braccio fuori dalla sagoma…”.
I giocatori del Milan sbiancano, quelli della Lazio sono in estasi. Ormai è rigore, non ci possono più essere dubbi.
E invece il colpo di scena. Il signor Collu va avanti e aggiunge, beffardamente, “ma in precedenza c’era un fallo dell’attaccante laziale. Perciò niente rigore”.
San Siro esplode, la partita finisce con la vittoria del Milan e oggi l’Italia parla solo di quello.
È normale? Assolutamente no.
Per tanti motivi. Per un rigore che probabilmente non c’è (la distanza e il braccio non abbastanza largo). Per un fallo che probabilmente non c’è (entrambi si strattonano). Per una chiamata del VAR che forse non doveva nemmeno esserci. E infine per una spiegazione astrusa dell’arbitro, che forse per salvare la faccia al VAR, prima dice che sarebbe rigore, ma poi lo nega.
Una situazione gestita malissimo dagli arbitri e “venduta” ancora peggio a chi invece si aspettava chiarezza.
Non è così che si fa bene del calcio.