Un punto a Rapperswil, ma potevano e dovevano essere tranquillamente di più. Il Lugano ha dimostrato di essere superiore a Strömwall e soci, ma per una volta è mancato il killer instinct a immagine di Luca Fazzini. L’attaccante bianconeri ci ha provato in tutti i modi ingaggiando uno splendido duello personale con il portiere Melvin Nyffeler. Tantissimi i tiri scagliati dal numero 17, ma proprio non era serata. I ferri della gabbia, la mira non dei giorni migliori e le parate dell’estremo difensore hanno fatto ammattire il Fazz.
Peccato, in vantaggio per 2 a 0 sino 43’, gli ospiti non sono riusciti a “uccidere” la contesa mancando più volte la terza rete. E così, un po’ dal nulla, senza fare chissà cosa, i Lakers hanno pareggiato e poi portato a casa il secondo punto dopo i rigori. In emergenza difensiva, con soli 6 difensori, i locali hanno avuto dal canto loro il merito di rimanere in qualche modo aggrappati al Lugano. Certo, ci è voluto anche un po’ di fortuna e poi c’è una decisione molto dubbia che ha sorriso agli uomini di Lundskog. La carica da dietro dell’esordiente Maillet ai danni di Tanner poco prima di metà gara, da dietro e con il disco lontano, è stato punita con soli 2’ di minuti dopo l’analisi delle immagini televisive. L’impressione è che all’ex biancoblù sia andata di lusso. Una scena che ha mostrato la tanta indisciplina del Rappi, ma purtroppo appunto il sontuoso Sanford e i suoi compagni non sono riusciti a sfruttare appieno le varie opportunità.
Una sconfitta dunque che sa di beffa per la compagine sottocenerina. Si percepiva la rabbia davanti agli spogliatoi al termine dell’incontro, una rabbia comprensibile, ma in fondo queste partite sono delle belle lezioni e fanno parte del processo di crescita di una squadra che sta comunque performando molto bene. Struttura, ordine e serenità, è questa l’atmosfera che emana il Lugano. L’impressione è che qualsiasi singolo sappia sempre come agire e per questo va dato molto credito allo staff tecnico. Questo mezzo passo falso, seppure fastidioso, non deve spaventare.
Peccato, in vantaggio per 2 a 0 sino 43’, gli ospiti non sono riusciti a “uccidere” la contesa mancando più volte la terza rete. E così, un po’ dal nulla, senza fare chissà cosa, i Lakers hanno pareggiato e poi portato a casa il secondo punto dopo i rigori. In emergenza difensiva, con soli 6 difensori, i locali hanno avuto dal canto loro il merito di rimanere in qualche modo aggrappati al Lugano. Certo, ci è voluto anche un po’ di fortuna e poi c’è una decisione molto dubbia che ha sorriso agli uomini di Lundskog. La carica da dietro dell’esordiente Maillet ai danni di Tanner poco prima di metà gara, da dietro e con il disco lontano, è stato punita con soli 2’ di minuti dopo l’analisi delle immagini televisive. L’impressione è che all’ex biancoblù sia andata di lusso. Una scena che ha mostrato la tanta indisciplina del Rappi, ma purtroppo appunto il sontuoso Sanford e i suoi compagni non sono riusciti a sfruttare appieno le varie opportunità.
Una sconfitta dunque che sa di beffa per la compagine sottocenerina. Si percepiva la rabbia davanti agli spogliatoi al termine dell’incontro, una rabbia comprensibile, ma in fondo queste partite sono delle belle lezioni e fanno parte del processo di crescita di una squadra che sta comunque performando molto bene. Struttura, ordine e serenità, è questa l’atmosfera che emana il Lugano. L’impressione è che qualsiasi singolo sappia sempre come agire e per questo va dato molto credito allo staff tecnico. Questo mezzo passo falso, seppure fastidioso, non deve spaventare.
(Foto Ticishot-Simone Andriani)