«È da luglio che dico che questa squadra ha bisogno di una
settimana intera per preparare una partita”. Le parole di Mattia Croci-Torti
devono far riflettere.
Il pareggio ottenuto sabato contro il Sion, tutto sommato, non è così male. Era la terza partita in sei giorni, in una settimana “inglese” che ha portato in dote quattro punti. Non male, ma non benissimo. Anche se ogni punto, in questa Super League serratissima, può servire, anche perché il destino è ancora nelle mani dei bianconeri.
Torniamo alle parole del Crus, la cui frase, come detto, avrebbe bisogno di spiegazioni.
Come mai il tecnico del Lugano diceva questa cosa già a luglio?
Buttiamo già qualche ipotesi, o perlomeno qualche giustificazione al precoce vaticinio del tecnico bianconero.
1. Il mercato ha lasciato Hajdari in tribuna per un bel periodo
2. L’infortunio di Zanotti
3. Gli infortuni di Marques, contro Paradiso e Cham (la Prima Promotion gli porta sfortuna…)
4. La partenza di Osigwe al Bellinzona, non sostituito fino a fine settembre
5. Le voci di mercato di Papadopoulos, che oltre all’infortunio, lo hanno tenuto fuori un po’
6. L’arrivo di un Alioski decisamente fuori forma dopo un paio di stagioni in Arabia Saudita (peccato che poi si sia fatto male sul più bello)
7. L’arrivo d Behrens, anche lui fisicamente tutt’altro che al top (aveva fatto una decina di minuti in un’amichevole)
8. L’acquisto di Kendouci, giocatore interessante in prospettiva, ma fuori fino a fine novembre
9. L’arrivo del giovane svedese Pihlstrom, arrivato al posto di Aliseda alla seconda di campionato ma ancora acerbo.
Verrebbe da dire, a questo punto, che fortunatamente la squadra è fuori dall’Europa e dalla Coppa svizzera. Difficile immaginare cosa sarebbe successo se i bianconeri avessero dovuto giocare tre partite a settimana da inizio stagione.
Tra infortuni e giocatori che non riescono a trovare la forma migliore, probabilmente il Lugano avrebbe pagato una fattura salato in Super League. Basta vedere cosa sta succedendo a YB e Basilea, con rose più complete dei bianconeri, ma che faticano a dare continuità alle proprie prestazioni.
E allora, che insegnamento trarre da questi mesi?
Semplicemente che per essere protagonista in Europa e in Super League ci vuole una rosa molto forte e completa: cosa che per il momento il Lugano non ha ancora.
Ecco forse spiegate, le parole del Crus.
Il pareggio ottenuto sabato contro il Sion, tutto sommato, non è così male. Era la terza partita in sei giorni, in una settimana “inglese” che ha portato in dote quattro punti. Non male, ma non benissimo. Anche se ogni punto, in questa Super League serratissima, può servire, anche perché il destino è ancora nelle mani dei bianconeri.
Torniamo alle parole del Crus, la cui frase, come detto, avrebbe bisogno di spiegazioni.
Come mai il tecnico del Lugano diceva questa cosa già a luglio?
Buttiamo già qualche ipotesi, o perlomeno qualche giustificazione al precoce vaticinio del tecnico bianconero.
1. Il mercato ha lasciato Hajdari in tribuna per un bel periodo
2. L’infortunio di Zanotti
3. Gli infortuni di Marques, contro Paradiso e Cham (la Prima Promotion gli porta sfortuna…)
4. La partenza di Osigwe al Bellinzona, non sostituito fino a fine settembre
5. Le voci di mercato di Papadopoulos, che oltre all’infortunio, lo hanno tenuto fuori un po’
6. L’arrivo di un Alioski decisamente fuori forma dopo un paio di stagioni in Arabia Saudita (peccato che poi si sia fatto male sul più bello)
7. L’arrivo d Behrens, anche lui fisicamente tutt’altro che al top (aveva fatto una decina di minuti in un’amichevole)
8. L’acquisto di Kendouci, giocatore interessante in prospettiva, ma fuori fino a fine novembre
9. L’arrivo del giovane svedese Pihlstrom, arrivato al posto di Aliseda alla seconda di campionato ma ancora acerbo.
Verrebbe da dire, a questo punto, che fortunatamente la squadra è fuori dall’Europa e dalla Coppa svizzera. Difficile immaginare cosa sarebbe successo se i bianconeri avessero dovuto giocare tre partite a settimana da inizio stagione.
Tra infortuni e giocatori che non riescono a trovare la forma migliore, probabilmente il Lugano avrebbe pagato una fattura salato in Super League. Basta vedere cosa sta succedendo a YB e Basilea, con rose più complete dei bianconeri, ma che faticano a dare continuità alle proprie prestazioni.
E allora, che insegnamento trarre da questi mesi?
Semplicemente che per essere protagonista in Europa e in Super League ci vuole una rosa molto forte e completa: cosa che per il momento il Lugano non ha ancora.
Ecco forse spiegate, le parole del Crus.
(Foto Ticishot-Simone Andriani)