Aveva suscitato un certo scalpore, in particolare oltre San Gottardo, la notizia che un presunto diverbio tra il direttore sportivo Tito Spinelli e l’allenatore Giuseppe Sannino aveva portato quest’ultimo ad allontanarsi dal campo per poi farvi immediatamente ritorno (incazzatissimo). Quel giovedì non eravamo (peccato) presenti all’allenamento, il fatto era stato prontamente riportato sui social sotto un titolo di sicuro richiamo (nello stile del Blick per intenderci: “Eklat in Bellinzona, Chaos um Trainer Giuseppe Sannino”). Nel pezzo veniva tirato in ballo Tito Spinelli, co-protagonista dell’episodio, o fattaccio che dir si voglia, perlomeno stando a come se ne è parlato (in tedesco, è da precisare). Domanda: chi è la ‘talpa’?
Noi avevamo chiesto ‘lumi’ direttamente a Sannino, il mister ci aveva risposto con una fragorosa risata dicendo così: “Voi giornalisti ci credete davvero a queste ‘panzane’, mamma mia…”. Parlando seriamente, forte del suo carattere graffiante e innovativo dalle nostre parti (perlomeno a Bellinzona), Sannino ha poi spiegato che si è trattato di una sceneggiata (attenzione, non di una scenata) per ravvivare l’ambiente in uno stadio dove se non si manifestassero i cori e i tamburi battenti dei Boys 07 vigerebbe la legge del più assoluto silenzio (quanti ‘hop ACB’ vengono scanditi dai duecento della tribuna, se non slogan di protesta verso l’arbitro?).
Il direttore sportivo conferma la versione dell’allenatore:
Così Tito Spinelli:
“È una cosa completamente inventata. Non è la prima volta, lo facevamo già con Mario Rosas. Quando non arrivavano i risultati, qualcosa doveva succedere nel gruppo: Mario magari litigava apposta con i giocatori oppure c’erano scambi di battutine scherzose tra di loro…”.
Con Sannino non è dunque successo nulla?
“Niente di niente! Leggendo l’articolo ci siamo messi a ridere tutti e due. Il rapporto con il mister è ottimo, sono stato io a riportarlo a Bellinzona. Giuseppe è un grande professionista, è una fortuna per tutti averlo di nuovo qua. C’è sempre da imparare qualcosa con lui”.
Una domanda ci viene spontanea: a chi è venuta l’idea di creare quello che potremmo definire ‘scalpore’ in una società che di ‘beghe’ sembra comunque averne già abbastanza?
“La cosa è partita da lui (Sannino), Beppe è un artista. Sostiene che il calcio è arte, una verità che condivido”.
Il suo rapporto con il patron?
“Molto, molto buono. Trujillo è una persona con tanta esperienza, è piacevole lavorare con la sua équipe. Ci sono tante persone che lavorano con lui, tutti professionisti affermati”.
A prescindere, ci sono delle ‘voci’ secondo le quali in questo Bellinzona c’è ancora la mano di Bentancur: cosa risponde?
“Non è assolutamente vero, l’ultima volta che ci ho parlato Pablo era molto concentrato sul suo lavoro di procuratore. Molti non sanno che soprattutto in Sudamerica è un nome particolarmente importante”.
E Mario Rosas?
“Lavora tanto per noi, con grande impegno. Rosas è anche lui un grande professionista di calcio”.
Contento della bella vittoria contro il Nyon? La scossa da quando è tornato Sannino è stata immediata:
“Sì, tantissimo, si vede il lavoro della squadra e del mister. Se abbiamo puntato su Sannino è perché conosciamo benissimo l’uomo, il professionista, l’allenatore”.
“È una cosa completamente inventata. Non è la prima volta, lo facevamo già con Mario Rosas. Quando non arrivavano i risultati, qualcosa doveva succedere nel gruppo: Mario magari litigava apposta con i giocatori oppure c’erano scambi di battutine scherzose tra di loro…”.
Con Sannino non è dunque successo nulla?
“Niente di niente! Leggendo l’articolo ci siamo messi a ridere tutti e due. Il rapporto con il mister è ottimo, sono stato io a riportarlo a Bellinzona. Giuseppe è un grande professionista, è una fortuna per tutti averlo di nuovo qua. C’è sempre da imparare qualcosa con lui”.
Una domanda ci viene spontanea: a chi è venuta l’idea di creare quello che potremmo definire ‘scalpore’ in una società che di ‘beghe’ sembra comunque averne già abbastanza?
“La cosa è partita da lui (Sannino), Beppe è un artista. Sostiene che il calcio è arte, una verità che condivido”.
Il suo rapporto con il patron?
“Molto, molto buono. Trujillo è una persona con tanta esperienza, è piacevole lavorare con la sua équipe. Ci sono tante persone che lavorano con lui, tutti professionisti affermati”.
A prescindere, ci sono delle ‘voci’ secondo le quali in questo Bellinzona c’è ancora la mano di Bentancur: cosa risponde?
“Non è assolutamente vero, l’ultima volta che ci ho parlato Pablo era molto concentrato sul suo lavoro di procuratore. Molti non sanno che soprattutto in Sudamerica è un nome particolarmente importante”.
E Mario Rosas?
“Lavora tanto per noi, con grande impegno. Rosas è anche lui un grande professionista di calcio”.
Contento della bella vittoria contro il Nyon? La scossa da quando è tornato Sannino è stata immediata:
“Sì, tantissimo, si vede il lavoro della squadra e del mister. Se abbiamo puntato su Sannino è perché conosciamo benissimo l’uomo, il professionista, l’allenatore”.
(Foto Filippo Zanovello)