Mattia Croci-Torti è uomo di calcio piuttosto navigato, nonostante la giovane età. E, quindi, ha accolto di buon grado il punticino raccolto a Losanna. Certo: la classifica non è luccicante, con quelle dieci lunghezze di distacco dal Thun, tuttavia, i bianconeri sono ancora nella parte della graduatoria che conta ma, soprattutto, cominciano a vedere l'infermeria svuotarsi anche se, per il recupero della piena forma fisica, da parte di alcuni protagonisti, servirà ancora del tempo.
Il Crus ne è consapevole e, come da antica legge del calcio, sposata anche da personaggi "moderni" come il più volte da noi citato Cesc Fàbregas, ci ricorda che, quando non puoi vincere, devi cercare di non perdere, soprattutto in trasferta.
Il Lugano quindi torna dalla Svizzera Romanda con un punto e alcune consapevolezze. La prima è sul portiere: Saipi, ieri, pur graziato in alcune occasioni dagli attaccanti vodesi, i quali hanno spedito in tribuna palloni sanguinosissimi, è stato reattivo e decisivo su quelle conclusioni avversarie dirette invece nello specchio. Potrà anche aver sbagliato qualche rilancio; tuttavia, a lui si chiede, soprattutto, di salvare la porta. E la buona prestazione dei suoi compagni di reparto, che hanno contribuito fattivamente a far uscire dal campo i bianconeri senza subire gol, è sintomo di una ritrovata sinergia tra l'estremo difensore e chi, in campo, gli sta più vicino.
Alla fine, il discorso torna, ancora una volta, sulla qualità. Il Lugano paga sicuramente il fatto di avere davanti due giocatori con caratteristiche molto differenti: uomo più di manovra Koutsias, abile nelle ripartenze palla a terra, e centravanti d'area Behrens, portato al gioco aereo, e quindi maggiormente bisognoso di traversoni nei sedici metri.
Le cifre parlano chiaro: il Lugano ha messo a segno 20 gol come il Winterthur, e uno in più del GCZ, il peggior attacco del campionato. Thun e San Gallo, in testa alla graduatoria, ne hanno messe a referto 31 (la migliore, l'YB, 34). Il problema è tutto lì, in fondo.Tuttavia, risultati e prestazioni delle big ci dicono che, andando avanti di questo passo, il campionato è contendibile. E sarebbe un peccato, per i bianconeri, non avere argomenti, questa primavera.
Il Crus ne è consapevole e, come da antica legge del calcio, sposata anche da personaggi "moderni" come il più volte da noi citato Cesc Fàbregas, ci ricorda che, quando non puoi vincere, devi cercare di non perdere, soprattutto in trasferta.
Il Lugano quindi torna dalla Svizzera Romanda con un punto e alcune consapevolezze. La prima è sul portiere: Saipi, ieri, pur graziato in alcune occasioni dagli attaccanti vodesi, i quali hanno spedito in tribuna palloni sanguinosissimi, è stato reattivo e decisivo su quelle conclusioni avversarie dirette invece nello specchio. Potrà anche aver sbagliato qualche rilancio; tuttavia, a lui si chiede, soprattutto, di salvare la porta. E la buona prestazione dei suoi compagni di reparto, che hanno contribuito fattivamente a far uscire dal campo i bianconeri senza subire gol, è sintomo di una ritrovata sinergia tra l'estremo difensore e chi, in campo, gli sta più vicino.
Alla fine, il discorso torna, ancora una volta, sulla qualità. Il Lugano paga sicuramente il fatto di avere davanti due giocatori con caratteristiche molto differenti: uomo più di manovra Koutsias, abile nelle ripartenze palla a terra, e centravanti d'area Behrens, portato al gioco aereo, e quindi maggiormente bisognoso di traversoni nei sedici metri.
Le cifre parlano chiaro: il Lugano ha messo a segno 20 gol come il Winterthur, e uno in più del GCZ, il peggior attacco del campionato. Thun e San Gallo, in testa alla graduatoria, ne hanno messe a referto 31 (la migliore, l'YB, 34). Il problema è tutto lì, in fondo.Tuttavia, risultati e prestazioni delle big ci dicono che, andando avanti di questo passo, il campionato è contendibile. E sarebbe un peccato, per i bianconeri, non avere argomenti, questa primavera.
(Foto Ticishot-Simone Andriani)