HC LUGANO
Un Lugano che va a occhi chiusi
Pubblicato il 08.12.2025 08:39
di Doriano Baserga
Ci sono i risultati e c’è anche il pubblico. L’equazione è facile.
Ieri erano in 5700: lo zoccolo duro del tifo bianconero è tornato alla pista. Si è visto anche chi, ultimamente, veniva poco. Questo Lugano sta finalmente convincendo anche i più scettici.
Ieri il Berna è stato spazzato via da una squadra che sa quello che vuole e gioca un hockey solido e cinico. Una squadra che non subisce quasi mai reti, che rende difficile la vita a qualsiasi avversario.
Gioca Schlegel (finora bravissimo) o Van Pottelberghe, come successo ieri, e cambia poco. Ormai gli schemi sono entrati in testa, tutti sanno cosa fare.
Ce lo conferma anche Alatalo, difensore di lunga esperienza:
“Ci sacrifichiamo uno per l’altro, ci fidiamo di questo sistema di gioco che si sta rivelando vincente”.
Contro i bernesi sono andati in gol Emanuelsson (si ancora lui, uno che non doveva segnare…), Simion e il solito Fazzini.
E proprio Simion, che gioca in linea con Emanuelsson e capitan Thürkauf, ci parla del nuovo arrivato svedese.
“Sembra che sia sempre stato qui: brava la società a pescare un giocatore del genere in questo momento della stagione”.
Il Lugano che non subisce, adesso vince anche grazie al powerplay.
Sempre Simion:
“Abbiamo lavorato in progressione, se così possiamo dire. Prima la difesa, poi il boxplay e infine il powerplay".
È arrivata la pausa, si può tirare il fiato, anche se questo Lugano con il vento in poppa, se ne dispiace un po’. Come conferma Simion:
“La pausa arriva forse un po’ presto, ma non ci lamentiamo. La classifica per il momento non la guardiamo. Dovremo continuare così anche dopo la pausa.
Intanto Dario andrà in Nazionale, per guadagnarsi un posto alle Olimpiadi:
“Onestamente ci spero e farò di tutto per convincere Fischer a portarmi”. 
(Dario Simion, nella foto Ticishot-Simone Andriani)