Infantino ha legato il suo
destino a Trump. E procede con il suo medesimo stile: decisionismo
puro. Poco spazio a voci discordanti, assoluto disinteresse delle
critiche. La cerimonia d'apertura è stata un autentico schiaffo alla
tradizione, è stata un plagio di un qualsiasi spettacolo americano.
La stampa inglese è scatenata, e non ci sta ad assistere a decisioni
che ritiene non in linea con il vero spirito del Mondiale. Il
Guardian, il Telegraph, il Times hanno fatto di
conto. Questo il calcolo: un tifoso dell'Inghilterra dovrà pagare
oltre tremila sterline per vedere la sua Nazionale qualora arrivasse
a disputare la finale. Il Times non usa nessuna diplomazia e
scrive che questa è “la conferma definitiva del totale
disprezzo della Fifa per i tifosi del calcio”. La tesi è
chiara: l'obiettivo è quello di trasformare la manifestazione in un
evento destinato ai ricchi. Il tifoso, l'appassionato è un retaggio,
appartiene al passato. Ora si vuole lo spettatore facoltoso, capace
di spendere. L'uomo medio è destinato a rimanere a casa davanti al
televisore, altrimenti deve svenarsi. Funziona in questo modo negli
Stati Uniti: le partite dal vivo hanno cifre esorbitanti. Infantino
non ha rivali, ha costruito un sistema di potere saldo. Una nazione
un voto: Curacao vale la Germania; Capoverde vale il Brasile. I
piccoli sono stati conquistati e seguono le direttive del Presidente.
Ai biglietti bisogna poi aggiungere il costo dei pernottamenti.
Alcune associazioni di tifosi hanno chiesto spiegazioni, la risposta
della Fifa non è pervenuta e probabilmente mai arriverà.
MONDIALI
Mondiale, ma quanto mi costi?